The queue 

Ecco la fredda cronaca di una lunga mattina londinese

4.19 am- la sveglia era fissata per le 4.30 ma l’ansia da sveglia (che non suoni) ci fa alzare anche prima.

4.52 – per la prima volta testiamo Uber. Del resto la prima metropolitana ci consentirebbe di arrivare ben più tardi.

5.12 – le impostazioni di Uber ci hanno fatto scaricare nel centro di Wimbledon e non al torneo, anche se avevamo selezionato una voce che sembrava corretta. Prendiamo al volo un taxi, dividendolo con due angloindiani.

5.33 – prendiamo posto in coda. Numero 2646. Ora c’è tempo per un caffè, biscotti… E una lunga attesa.

6.42 – inizia una leggera pioggerellina. C’è chi apre cerate e ombrelli e chi invece stappa spumantini (con fragole) e mangia hamburger

7.50 – la pioggia prosegue ma siamo attrezzati. Arriva il nostro momento i iniziare a muoverci

9.10 varchiamo i cancelli della parte di coda all’interno del Golf Club di Wimbledon. Si vede pure un timido sole. Dietro di noi pare la coda sia ben oltre il numero 7000. C’è chi mi illude che potremmo prendere i biglietti per un posto numerato

10.05 – passiamo i controlli di sicurezza, prossima tappa il botteghino.

10.15 -stavamo per prendere il ground access quando… Vedo nello sportello di fianco che hanno due biglietti per il campo 1! Presi al volo! Entriamo e sono un bimbo felice. Sotto un timido sole, la lunga coda è servita a qualcosa.

Pubblicato il 1 luglio 2016, in Giorno Marmotta, Viaggi con tag , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 2 commenti.

  1. Posso immaginare la tua felicità! Bellissimo!

  1. Pingback: Il post del mese: luglio | Il Puck

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