LAICO

Dal sito del dizionario De Mauro:
LAICO: agg., s.m., che, chi non appartiene al clero; che, chi non ha alcun grado nella gerarchia della Chiesa cattolica

poi vado sul sito del Coriere e leggo:
Napolitano "Superare le divisioni Laici-Cattolici"

…e mi incazzo. Perchè in Italia si tende sempre di più a usare il termine "laico" con l’accezione di "ateo" o quanto meno di "non cattolico"?

Pubblicato il 24 Maggio 2007 su Uncategorized. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 9 commenti.

  1. C’era un bell’articolo di Claudio Magris, circolato 1 / 2 anni fa sul Corriere che stressava bene il punto: se lo recupero te lo giro o lo posto.

    chiaps

  2. grazie, domani mi riprometto di trovare 10 minuti per leggerlo come si deve.

  3. Una prima sommaria lettura gliel’ho data al volo. Buona parte è condivisibile…tranne appunto la definizione di laico. In ITALIANO il laico non è quello che dice lui. Se la mettiamo così, trovo un nuovo significato al verbo obliterare (che adoro) così posso usarlo più spesso 🙂

  4. Quando si riporta una definizione da dizionario bisognerebbe farlo integralmente: http://www.demauroparavia.it/61809

    4 agg., improntato, ispirato ai principi e agli ideali del laicismo: pensiero l., istituzioni laiche, istruzione laica | agg., s.m., che, chi condivide gli ideali del laicismo; che, chi auspica l’autonomia da qualsiasi forma di ingerenza ecclesiastica: intellettuali laici, dibattito tra laici e clericali

    Francotiratore

  5. Allora però devo riportarmi anche laicismo, perchè io sono abituato a pensare il discorso tra laici ed ecclesiasitici come la dialettica interna alla chiesa tra clero e, appunto, laici intesi come da definizione 1.

  6. Nel 1988, Giovanni Paolo II ha scritto una esortazione apostolica post-sinodale (quindi un documento magisteriale) intitolato “Christifideles laici”. Il termine “laico” è definito da un aggettivo: anche nella Chiesa, il termine è riconosciuto nella doppia accezione. 1) coloro che, pur cristiani, non appartengono alla gerarchia 2) coloro che non si riconoscono rappresentati/ non appartengono a un credo religioso. Proprio per questo doppio uso, il termine è stato “laico” è stato specificato nel titolo. Il documento è inoltre indirizzato: “Ai Vescovi
    Ai sacerdoti e ai diaconi
    Ai religiosi e alle religiose
    A tutti i fedeli laici”.

    Il termine quindi ha la doppia accezione ed è il contesto a determinarne il significato. In Università qui appartengo al “corpo docente laico”; in altri contesti (extra ecclesiali) sono dichiaratamente riconosciuta come “docente cattolica”. Ma sono sempre io, insegno sempre le stesse cose…

    Quindi: tutti coloro che non appartengono alla gerarchia ecclesiastica cristiana sono “laici”, siano essi credenti (di qualsiasi credo), siano essi atei.

    GGG

  7. sigh…dopo tanta spiegazione (ringrazio) mi rassegnerò a sentir parlare di contrapposizione tra laici e cattolici 😦

  8. Ma dare un po’ meno di cranio su tutto???

    🙂

    YdR

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