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La Las Vegas che amo (o amavo)

Rianimiamo il blog con una bella canzone. In questo video si vede la Las Vegas che amo. Forse sarebbe meglio dire che “amavo”, perchè se è vero che gli alberghi ripresi nel video ci sono ancora, sono cambiati, così come è cambiato lo stile della città. Nel rispetto della sua natura, sempre in evoluzione.

Io però resto legato a quegli anni, fatti di vacanze, divertimento e amici.

Si avverte la stanchezza

La vacanza è agli sgoccioli. Quasi tre settimane a girare la Norvegia con tutti i mezzi possibili e immaginabili. Aerei, treni, canotti, traghetti, battelli di vario tipo. Una vacanza bellissima ma che, fisicamente, inizia a lasciare il segno. Mi tornano allora alla mente le vacanze negli States a cavallo tra la fine degli anni 90 e il primo decennio del 2000. Anche allora sempre on the road. Facendo un parallelo, a questo punto del viaggio, in genere tre o quattro giorni prima del rientro, si arrivava a Las Vegas per il cazzeggio finale. Alcuni giorni che, in linea di principio, dovevano essere di riposo. Si risolvevano poi in abbuffate abominevoli nei buffet, drink gratis nei peggiori casinò della strip (magari seduti alla Keno Louge fingendo di giocare), shopping compulsivo negli outlet e, generalmente, troppe poche ore di sonno. L’ideale per riprendersi.

Promemoria personale: portare Mrs Puck a Las Vegas

WSOP 2017

Nel disinteresse generale, italiano e non solo, sono partite le World Series of Poker 2017. Il campionato del mondo di questa disciplina che, manco a dirlo, si disputa (in una trentina di eventi) a Las Vegas.

Il momento d’oro del Texas Hold’em pare passato. Qui da noi anche per colpa di una mezza legge, che non ha mai avuto un decreto attuativo e che ha quindi lasciato un limbo, nel quale i circoli seri hanno chiuso e le bische hanno continuato la propria attività. Nel mezzo dei circoli, che io ritengo un po’ border line con la legge, che svolgono attività, con un occhio aperto e uno no da parte delle prefetture.

Detto questo, prima o poi mi piacerebbe torgliermi lo sfizio di rompere il salvadanaio e partecipare al Main Event. Bhè, magari al main no (attualmente l’iscrizione è arrivata a $ 10.000), ma magari ad un side event meno prezzolato.

Sorgente: WSOP | 2017 | Starts May 30th, 2017 | Las Vegas

Zipline a Las Vegas

Nel mio girovagare su Youtube di questo periodo, mi è stato proposto questo video su una zipline di Las Vegas. In effetti io sono diventato un patito di questo tipo di divertimento adrenalinico, quindi il suggerimento ci sta.

Guardandolo però ho pensato una cosa. In sé non è neppure una zipline particolarmente paurosa (nel video la fanno due bambini), però io sono abituato a tutta una serie di imbraghi che mi danno una certa sicurezza. Questo è un seggiolino con una cintura che non mi terrebbe su neppure i pantaloni. Credo avrei più problemi a fare questa zipline rispetto alle altre (più alte e più veloci) che ho fatto.

Lavazza, Las Vegas Kid e Mrs Puck

andre-agassiConscio che rilanciare uno spot Lavazza sul mio blog possa scatenare le ire di Mrs Puck (che lavora per la concorrenza), non posso però non parlarvi di cosa hanno preparato per gli UsOpen 2016. Del resto ormai hanno quasi il monopolio della sponsorizzazione dei maggiori tornei di tennis al mondo (Wimbledon su tutti).

Nel video che trovate qui sotto, Andre Agassi (origini armene: padre Agassian ha troncato il finale del cognome), già noto come Las Vegas Kid, beve una tazza del noto caffè e di colpo ripercorre tutta la propria vita agonistica, terminando in piedi sul tavolino col la divisa e la capigliatura che lo resero famoso ai tempi.

Per la cronaca, avevo quella maglietta. Erano gli anni d’oro in cui le divise tennistiche erano articoli molto alla moda (ricordo anche una Edberg che avevo e la Tacchini di Camporese)

Detto questo lo spot è bello ma Mrs Puck, che proprio avvezza al tennis non è, alla fine mi fa: “ma quello coi capelloni è lo stesso pelato dell’inizio?” E’ seguito il gelo da parte mia. Sono quei momenti che se non fanno saltare un rapporto, lo rinsaldano… Mi mancherà 🙂

Perché una volta le Wsop le vorrei giocare…

Ieri a Las Vegas si sono aperte le World Series of Poker 2016. Per gli amici le Wsop. Prima o poi mi piacerebbe giocarle. Anche se non sono un gran che come giocatore, anche se è un po’ fuori dal mio budget pokeristico(pur non essendo, scegliendo bene l’evento, una spesa esorbitante, una spesa esorbitante), anche se… Ma meglio farvelo spiegare da un pokerista, che sinceramente non conosco, migliore di me.Sorgente: Giorgio Silvestrin: “Perché andare alle Wsop? Perché Las Vegas è magia… Las Vegas è il sogno proibito…” | WSOP

GoPro, Las Vegas e genitori

Quel che resta di Wired (ovvero la sua versione online) ci propone il video di un genitore che per le sue vacanze a Las Vegas si era fatto prestare la GoPro del figlio, montata sul classico bastone da selfie. Peccato che non si sia reso conto che l’obiettivo fosse puntato verso di lui e non verso quello che pensava di riprendere. Ne è uscito così un video alquanto bizzarro che sta spopolando in rete.

 

Girls Night Out

Un paio di cose mi hanno particolarmente colpito, rispetto al passato, in questo mio ultimo passaggio a Las Vegas. Innanzitutto, nel weekend, ho trovato l’utenza media molto più giovane. In particolare modo venerdì e sabato sera ho notato un sacco di gruppi di ragazze in giro per la “classica” uscita per l’addio al nubilato o per il compleanno di una. Vuoi l’effetto di film come 21 o Una notte da Leoni, vuoi la moda, vuoi che i casino so sono indirizzati molto più verso la Nightlife, queste presenze sono innegabilmente più presenti è innegabilmente sempre caratterizzare da caratteri comuni. La donna americana, soprattutto se di ceppo caucasico, se vuole andare giù da battaglia ha un solo tipo di abbigliamento: completino corto o minigonna, meglio se nero, spalle scoperte. Noi uomini in ufficio dico sempre che abbiamo la divisa, con completo, camicia bianca o azzurra e cravatta, ma qui abbiamo veramente la divisa Usa della donna che vuole fare “faville”. Ps in genere ai piedi hanno le flip flop o scarpe col tacco che a un certo punto vengono portate in mano, per camminare a piedi nudi. Voto 2