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Una domanda per le mie lettrici giovani, o meno giovani, ma sicuramente radical chic (finto) alternative

Ok, il titolo è venuto più lungo del post ma…

Dente intriga ancora quest’anno, o c’è qualche nuovo mito Indie?

“Tazze” is the new “Scarpe” aka La follia della donna reprise

Dalla mia esperienza domestica con Mrs Puck, ho cominciato a maturare una convinzione. Di recente mi è capitato di esternare la mia teoria ad altri esponenti maschili della mafia delle coppiette, trovando sostegno e conferme.

Tazze is the new Scarpe

In pratica la donna (ops, la GranDonna), così come non ha mai abbastanza scarpe, non ha mai abbastanza tazze.

Non solo la foggia è un elemento caratteristico ma, con mia grande sorpresa, la capienza è il vero fattore distintivo. A quanto pare, se non hai settantacinque capienze diverse, non puoi dire di avere una cucina completa.

Ok, ne prendo atto e cerco di essere conciliante: “va bene, buttiamo le mie vecchie sei tazze basiche dell’ikea”. La risposta: “eh… ma se vengono ospiti cosa usiamo?”

Silenzio. Assordante silenzio. 

Siccome, nonostante si stiano sciogliendo, c’è una canzone degli Elio e le storie tese per ogni evento della vita, ecco il brano ad hoc:

La grandonna sulla neve

Nel mio weekend montano, oltre a distruggermi fisicamente con attività ritenute innocue, ho fatto del gran people watching. La verità fondamentale alla quale sono giunto, è che la grandonna sulla neve, indipendentemente dall’età, se ha capelli lunghi ama sfoggiare una vezzosa treccia. O anche due.

Iniettarsi l’inchiostro con gli aghi 

Ok, sarò ripetitivo e monotono ma gli Elio e le storie tese hanno sempre ragione. La canzone La follia della donna in genere la cito in merito alla passione femminile per le calzature. Oggi invece vorrei parlarvi de “il disagio mentale di iniettarsi l’inchiostro con gli aghi”. Badate bene, non sono contro ai tatuaggi e il genere Suicide Girl ha il suo fascino (si veda la foto). Però di recente sto notando un metto incremento delle ragazza (ma anche delle donne) TROPPO tatuate. Personalmente è una cosa che non mi piace. Motivo? Mah, forse perché molte di queste mi sembrano fare tatuaggi a casaccio o comunque sull’onda della moda. Sinceramente penso che prima o poi se ne pentiranno. Del resto il complessino in tempi non sospetti cantava: “un giorno non ti piace più, che fai? Lo togli. Non puoi. Ne fai un altro più grosso.” 

 Le Grandonne obietteranno che la mia è una posizione di parte e che anche gli uomini si tatuarono troppo. Verissimo però, scusate, degli uomini non mi frega, io guardo solo al gentil sesso.

Grandonnismo londinese

Il grandonnismo non conosce confini e soprattutto l’abilità degli esercizi commerciali nell’approfittarsene ha raggiunto vette da Himalaya. Domenica passeggiavo verso le 11 nella zona di Covent Garden. La mattina era gioiosamente uggiosa, come solo un luglio britannico può essere e i negozi erano per lo più ancora chiusi. Uno però ha attirato la mia attenzione: si trattava di un negozio che vendeva articoli (trendy) di abbigliamento per l’esercizio fisico. Al suo interno una ventina di Grandonne di varie età stavano facendo una lezione di quella che ho sommariamente catalogato come yoga. Ma farlo direttamente in palestra no?

Tristezza infinita 

Oggi, complice il bel tempo, la coscienza collettiva (stile Borg) dell’universo femminile ha mandato il comando di tirare fuori dalle scarpiere le ballerine. Vamp, grandonne, milf, tardone, impiegate con la shopper, testimoniano che neppure quest’anno ci libereremo di quell’attentato al buon gusto.

Essere trendy come le GranDonne (omg…): l’acqua di cocco

Visto che in passato è risultato non fossi à la page con le bacche di goji, la mia Addetta Stampa ha pensato bene di farmi fare un corso di aggiornamento in rimedi grandonnistici e mi ha regalato un brick di acqua di cocco. “Latte di cocco, vorrai dire” direte voi (come dissi io). No no, proprio acqua di cocco. A quanto pare va per la maggiore e, come ogni rimedio alla moda, è un toccasana per qualsiasi cosa. Soprattutto mi è stato detto che era ottimo per reintegrare post palestra. Premesso che non è che mi ammazzi così di fatica da dover reintegrare chissà cosa, una sera l’ho provato. Che dire? Buono, sa di cocco (ma vaaaa?). Però non è che abbia notato così tanti benefici. Forse avrei dovuto provarlo più di una singola volta…

Bacche di che???

Mi imbatto in questo articolo dell’huffington e mi infilo nel seguente dialogo…
“Cosa sono le bacche di Goji?”
“Eh ma sei indietro. Oggi se vuoi essere cool devi parlare di acqua di cocco (per dirne una)”
Che bello essere out… 🙂