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Oggi (e non solo) mi sento molto olimpico

Se devo pensare ad una delle esperienze (facete) più emozionanti della mia vita, aver avuto la possibilità di assistere alle olimpiadi di Londra 2012 è sicuramente in una posizione molto alta. Il clima delle gare, gli spalti, il pubblico di ogni paese, tutta la città che respirava l’evento, sono emozioni che mi porterò sempre dentro.

Purtroppo quasi esclusivamente nel cuore perchè (dolore atroce) buona parte delle foto che scattai, sono andate perse.

Comunque a ogni olimpiade estiva, l’emozione è sempre tanta. Un giorno mi piacerebbe tornarci. Magari non sarà Parigi 2024, però mi piace pensarci che potrò riprovare quelle sensazioni.

CLICCANDO QUI trovate i post che scrissi durante quella stupenda settimana.

Spigolature olimpiche: il parco olimpico

Il parco olimpico è l’unico sito delle olimpiadi dove sono stati costruiti nuovo impianti permanenti. Alcuni almeno. Quelli esterni, di cui parlerò a parte, o erano esistenti o sono temporanei. Comunque la mia esperienza olimpica rischiava di essere monca, perchè di tutti gli eventi che ho visto, nessuno so svolgeva qui. Fortunatamente siamo riusciti a prendere anche dei biglietti sempre limitati nel numero, per accedere meramente al parco olimpico. Non si respirava comunque aria di maestosità ma era invece molto evidente la temporaneità del tutto. Mancava poi la fiamma olimpica. Sì, perché per la prima volta nella storia, il braciere non era visibile dall’esterno dello stadio. Un vero peccato.

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Spigolature olimpiche: il terrore delle code

Per mesi i cittadini londinesi e i turisti che si sarebbero recati alle olimpiadi sono stati tempestati di messaggi che li invitavano a studiare tragitti alternativi, da utilizzare nel periodo olimpico. Sarà che gli eventi a cui ho assistito erano lontano dal parco olimpico, sarà che sono stato fortunato, sarà quel che sarà ma tutto è filato estremamente liscio, riuscendo spesso anche a sedermi sui mezzi. Solo una volta abbiamo fatto passare un paio di convogli pieni. Però era l’ora di punta mattutina sulla linea Central. Insomma, anche normalmente sarebbe stato simile. Pure ai controlli do sicurezza degli impianti poca coda, al massimo cinque minuti. Alla faccia delle due ore prima che consigliavano per presentarsi. Da questo punto di vista l’organizzazione è stata perfetta.

Spigolature olimpiche: in Olanda è rimasto qualcuno?

Ok, l’Olanda è un paese ricco e relativamente vicino a Londra. Ok, il loro arancione li fa stagliare tra il resto della gente. Però l’impressione è che alle Olimpiadi i tifosi orange fossero davvero tanti. Qualcuno sarà rimasto in Olanda in questi giorni o per le vie di Amsterdam si respira desolazione? Poi hanno una vera propensione per fare i buffoni, come i tipi della foto. Cosa che oggettivamente un po’ gli invidio 🙂

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Olimpiadi – 3 agosto: titoli di coda

Ultimo giorni di eventi, il più blando per tanti motivi. Non poteva che essere così, dopo l’overdose di emozioni che le ragazze del fioretto a squadre hanno regalato. Paragone ancora più stridente perchè a distanza di dodici ore eravamo ancora lì, sugli spalti dell’excel per la scherma. Questa volta andavano di scena quarti e semifinali della sciabola maschile. Gare di sicuro più emozionanti e tirate rispetto a quella della betoniera azzurra, soprattutto per demerito dei nostri. A dire il vero di uno solo ma lasciamo stare. Quarti passati di un soffio grazie a un parzialone finale di Montano e semifinale persa con un certo margine. Un americano ci ha chiesto se volevamo i biglietti per la finale ma non eravamo interessati, senza neppure sapere il prezzo. Esco dall’Excel soddisfatto per questa esperienza olimpica, che potrebbe essere l’unica della vita.

Olimpiadi – 2 agosto: la betoniera azzurra

Che dire? Mesi fa scrissi che questo doveva essere il giorno della medaglia e così è stato. Senza se e senza ma. Senza tensione e con la ciliegina di irridere i francesi. Che volere di più? Per tutto il resto c’è VISA (unica carta di credito accettata nei siti olimpici, proud sponsor). Ma andiamo con ordine. La mattina nella stupenda cornice della horse guard parade, beach volley. Fortunati col tempo. Bello lo spettacolo. Alterni successi azzurri con gli uomini battuti da brasiliani numero 1 al mondo e le donne che hanno chiuso con la terza vittoria il girone eliminatorio. Fortunati a vedere entrambe le coppie italiane nella stessa sessione. A pranzo sono passato da Casa Italia, più che altro a vedere che è. Una grossa basista fatta per dar libero sfogo al nostro bisogno di poltrone e quadri intermedi. Però c’era l’auditorium, dove ho visto la semifinale del fioretto, con le nostre pronte ad asfaltare le francesi. Per la finale eravamo presenti di persona ed è stato un vero spettacolo, di una superiorità disarmate. Pubblico da stadio, a netta maggioranza Italia. L’altra nazione maggiormente rappresentata, oltre ai padroni di casa, era la Francia. Ops… Hanno perso anche la finalina di consolazione con la Corea… Che peccato 🙂

Olimpiadi – 1 agosto: l’erba del vicino è sempre più verde

Giornata dedicata al tennis, quindi Wimbledon. Tralascerò in questa sede di commentate la deludente giornata dei colori azzurri, salvati solo dal doppio misto Vinci Bracciali. Parlerei invece, con un po’ di snobbismo delle differenze tra il Championship e il Torneo Olimpico. In pratica di uguale ci sono gli impianti, intesi come spalti, le fragole con la panna e lo champagne bar (che comunque non frequento). Il resto è tutto in tono decisamente minore. Prima di tutto lo stato dei campi: poche settimane dal torneo del grande slam non hanno consentito all’erba di tornare in buono stato e dopo pochi giorni la situazione è peggiore di quella alla fine di Murray Federer. Poi gli addetti, che solo in parte sono i soliti. Ok, capisco i volontari ma una netta differenza si nota. L’ingresso sui campi minori è un’anarchia e anche sui maggiori qualche disservizio si nota. Poi i raccattapalle. Il militaresco e regale ordine a cui Wimbledon è abituato e una chimera. Disordine, caos palline, nessun sincronismo. Però una cosa positiva l’ho notata e spero sia solo un caso: non mi ero mai accorto che al Championship i raccattapalle fossero così “pallidi”. Forse perchè vengono dalle scuole tennis inglesi e qui da tutti i volontari ma la mescolanza etnica alle olimpiadi è nettamente maggiore. Insomma, tutto bello, tutto insolito ma a luglio ridatemi il vero wimbledon!

Qualcosa a cui non si puo’ rinunciare

Wimbledon per il torneo olimpico ha fatto molte importanti concessioni. L’orrido fucsia, i match al meglio dei tre set e le maglietta colorate. A qualcosa però non si può rinunciare. Ecco che allora a fianco delle cibarie ufficiali che so trovano in tutti i siti olimpici, rigidamente standardizzati, appaiono le fragole con panna e il Pimm’s