Archivi categoria: Cattivo cinico egoista

Sugli accenti farlocchi

Se c’è una cosa che trovo patetica e, ormai, datata sono se pubblicità che scimmiottano gli accenti regionali. Soprattutto in radio, periodicamente risaltano fuori. C’era stata di recente quella di Subito.it, ora c’è quella di Leerdammer.

Vogliono rappresentare la totalità della nazione attraverso la rappresentazione delle diverse identità regionali. Bello. Peccato che questo risulti quasi sempre una macchietta per niente aderente alla realtà.

Cari i miei creativi, provate ad esserlo di nome e difatto.

Qualche dato sul Codacons

Il codacons non mi sta simpatico, per usare un eufemismo. Quando sale alla ribalta della cronaca, è spesso per azioni che definirei, per usare un altro eufemismo, allegre e motivate soprattutto da una ricerca di visibilità.

Non è però di questo che volevo parlarvi ma di dati oggetti. Come finanzia la sua fulgida attività questa associazione?

Come si puo’ vedere da QUESTO LINK, direttamente dal loro sito, in discreta percentuale con soldi pubblici.

Voi, come consumatori, vi sentite tutelati da un’associazione del genere? Io no.

Pis****e controvento su Facebook

Una volta perdevo tempo a replicare a certi commenti ignoranti, populisti e (probabilmente) di troll, sui social. Tempo perso. Ora faccio una cosa diversa: perdo dieci minuti al giorno a segnalare post e commenti a Facebook. Non serve a niente, anche perchè molto spesso mi rispondono che, dopo aver esaminato la segnalazione, ritengono non contravvenga le policy. Almeno mi sembra di provare a fare qualcosa.

Invito anche voi a farlo: cliccate sui tre puntini a fianco di un commento e poi selezionate il tipo di infrazione (in genere io: notizie false -> salute)

…e anche stavolta vi ho imparato di musica :-)

Vabbè dai ragazzi, salite tutti sul carro del vincitore! Forza, c’è posto! Da ieri sera, dopo la (non) esibizione all’Eurovision Song Contest, si moltiplicano in giro i fans di Dadi Freyr.

Peccato che non sappiate che, per quanto carina, la canzone di quest’anno, non merita di allacciare le scarpe a quella che avrebbe dovuto partecipare lo scorso anno: Think about things. Già il video ufficiale è fantastico ma lo sono anche quelli all’esibizione del Sanremo islandese o quello fatto con i contributi dei fans. Vi lascio con quest’ultimo video e con un breve documentario su Dadi Freyr

Ti sblocco un… ma anche basta

All’inizio la moda dei post (soprattutto di instagram) “ti sblocco un ricordo” la trovavo anche divertente. Seguo diversi account di retrogaming e archeologia informatica e trovavo la cosa carina.

Ora però si sta esagerando e, in ogni dove, è un proliferare di “ti sblocco un ricordo”. Poi si sta sempre più andando alla deriva e se, inizialmente, erano vere e proprie chicche, ora mi trovo a guardarlo e dire “embè?”.

Insomma, ha già fatto il suo tempo.

Come NON scegliere una serie TV

Ormai viviamo nell’era d’oro delle serie Tv. Il proliferare di piattaforme streaming e la pandemia non hanno fatto che acuire questa tendenza. Come decidere allora quali serie vedere? La cosa più classica, dopo una prima scrematura, è guardarsi una o due puntate per farsi un’idea. Con questa esperienza, ho maturato una regola d’ora per evitare di perdere tempo con una o più serie:

Non guardare una serie la cui sinossi potrebbe iniziare con “In un futuro distopico”

Poltrone e Sofà, non avete le palle! :-)

E’ la settimana del Black Friday. Lo sanno anche i sassi. Poteva quindi Poltrone e Sofà, l’azienda a più alta concentrazione di offerte speciali, farsi scappare questa occasione? Certo che no! Peccato che abbiano voluto fare un vanto della propria italianità e quindi, nel loro spot, si sente (più o meno) “ma noi siamo italiani, quindi lo chiamiamo venerdì”. Certo… però l’hanno fatto a metà e quindi la loro pubblicità presenta il BLACK VENERDI’.

Siete dei senza palle. Scusate il francesismo. Se volete fare vanto della vostra italianità, abbiate il coraggio di parlare di VENERDI’ NERO, magari girandola sul fatto che è nero per voi, che ci smenate con le offerte… Il Black venerdì non vuol dire niente.

Ascoltare la radio: 2

Come scrivevo, sto tornando ad ascoltare la radio. Non sono uno di quelli che pretende che si trasmetta solo musica. Se (e ribadisco SE) i deejay mi piacciono, gradisco anche programmi, di intrattenimento, in cui si parla molto. Quello che non reggo è quando si da troppo spazio agli ascoltatori. Ok per i messaggi letti, però le telefonate in diretta proprio non le reggo. La gente pretende veramente che quello che ha dire abbia un interesse per i più. Non è così!

Lo so, sembra ipocrita, da parte di uno che ha un blog da ennemila anni. In effetti in parte è così. Però io non vi costringo certo a sorbirvi le mie inutili elucubrazioni (tipo questa) se non volete!