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Della tossicità informativa
A me piace essere informato su quello che mi circonda. Però penso che, in un periodo come questo, si rischi veramente una intossicazione informativa. Non so certo il primo a dirlo e non sarò l’unico: stare attaccati alla tv a seguire telegiornali che parlano solo del virus o (peggio) passare il tempo online a leggere notizie più o meno fake fa male alla nostra psiche e al nostro umore.
Quindi ok informarsi ma ben venga distrarsi un po’. Altrimenti ora di maggio siamo usciti tutti pazzi…
50 anni e ancora c’è chi non ci crede
Cinquant’anni dall’allunaggio. Cinquant’anni da un piccolo passo per un uomo ma un grande passo per l’umanità. Cinquant’anni di complottismo, che negli ultimi tempi sta raggiungendo livelli preoccupanti di generalizzata diffusione. Sarebbe limitato dire, citando X-Files, “I want ti believe”. Io non voglio crederci: io ci credo, perché è successo. Perché la terra non è piatta e perché è ora di dire basta all’uno vale uno, quando si vogliono sostenere tesi assurde.
C’è modo e modo di creare un account fake
Nell’era dei social network e delle fake news, gli account fake, ovvero falsi, di persone che non esistono, sono all’ordine del giorno. C’è chi però va oltre.
DARKO GRNCAROV come ci racconta il sito Ubitennis in QUESTO ARTICOLO, ha portato queste finzioni su un altro livello, da un certo punto di vista quasi ammirevole per i risultati raggiunti: lui si è proprio creato una reputazione di primissimo ordine (pare) solo spacciandosi online per quello che non è. Un giocatore di tennis professionista.
La cosa dovrebbe far molto riflettere, soprattutto in merito al potere dei social media e a come ormai la gente controlla poco quello che legge ma anche come sia difficile distinguere il reale dal finto. Soprattutto oggi.
Certo una volta era più facile, come quando il (finto) capo indiano Cervo Bianco infonicchiò il Duce e mezza Europa.
Un ottimo articolo su Le Iene
Non amo Le Iene, non amando la disinformazione e le fake news. Non nego che faccia anche del buon lavoro ma… Ecco un ottimo articolo, dalla versione italiana di Rolling Stone, in merito. Dice esattamente come la penso io, in modo decisamente migliore da come avrei mai potuto esprimerlo.
Sorgente: OK, smettiamola di guardare Le Iene | Rolling Stone Italia
Come definirli se non “analfabeti funzionali”?
La definizione di analfabetismo funzionale è: l’incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana. (sul tema, potete leggere questo articolo di Cosmopolitan)
Ieri Il Lercio è uscito con uno dei suoi pezzi più riusciti degli ultimi mesi, secondo il quale il prof. Burioni (non credo di dovervi spiegare chi sia) non avrebbe vaccinato la figlia.
Non si puo’ parlare di fake news ma proprio di satira. Chi, online, non conosce ormai Il Lercio? Come se non bastasse, l’articolo contiene delle chicche, tipo
“La mia bambina la curo solo con i fiori di Bach o al limite con le palle di Mozart“
Standing ovation e dieci minuti di applausi per l’autore del pezzo. Quindi basta leggere, per capire di che si tratta. Leggere l’articolo o leggere anche solo la fonte. Non serviva perderci più di dieci secondi.
Eppure schiere di Antivax hanno esultato, per il “passo falso” dell’odiato nemico. Ecco. Come non definire analfabeta funzionale chi ha creduto che questa notizia fosse vera?
Sorgente: Gli antivax che hanno creduto alla storia della figlia di Burioni non vaccinata – neXt Quotidiano