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50 anni e ancora c’è chi non ci crede

Cinquant’anni dall’allunaggio. Cinquant’anni da un piccolo passo per un uomo ma un grande passo per l’umanità. Cinquant’anni di complottismo, che negli ultimi tempi sta raggiungendo livelli preoccupanti di generalizzata diffusione. Sarebbe limitato dire, citando X-Files, “I want ti believe”. Io non voglio crederci: io ci credo, perché è successo. Perché la terra non è piatta e perché è ora di dire basta all’uno vale uno, quando si vogliono sostenere tesi assurde.

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Rocket man – prima parte

Giorni ricchi di notizie connesse allo spazio e a privati che impegnano i loro piccoli o grandi patrimoni per questo fine. La prima è quella del lancio del lancio del Falcon Heavy del miliardario Elon Musk. Di sicuro avrete sentito anche voi la notizia: il suo nuovo è più potente razzo è partito per lo spazio con a bordo una lussuosa Tesla (società sempre di sua proprietà) e altri memorabilia vari. Tutto bello, tutto vero, ricordiamoci però che non lo fa certo per scopi filantropici ma perché poi questo razzo verrà utilizzato per mettere in orbita satelliti commerciali.

Sorgente: Wired – SpaceX

La guerra fredda non passa mai di moda, così come il complottismo!

La sonda russa è un flop? Meglio dare la colpa agli Usa e ad una misteriosa stazione radio già al centro di molte teorie complottiste.

Ci manca solo l’Area 51 e poi le hanno dette tutte.

Mi ricorda molto la teoria alla base del film “Ipotesi di Complotto”, tra l’altro molto carino.
«Una stazione radio americana ha sabotato la sonda russa per Marte» – Corriere della Sera.

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