Archivi categoria: videogiochi

Ode al servizio clienti Playstation

sackboy Ieri vi scrivevo di come il mio account Playstation Network fosse stato hackerato.

Oggi sono qui a tessere le lodi dell’assistenza Sony Playstation. In genere si dicono peste e corna dei servizi clienti e soprattutto dei call center ma, in questo caso, non posso che parlarne bene.

Alle 13.15 compilavo un form di assistenza online. Alle 13.45 trovavo sul sito il numero di telefono (unico aspetto migliorabile del loro servizio cliente è appunto la facilità a reperire questo numero). Mi rispondeva una persona molto pragmatica è disponibile a venirmi incontro per risolvere il problema. Nel frattempo avevano già evaso la mia mail. Al telefono mi hanno detto che la cosa sarebbe stata sistemata in un paio di giorni ma alle 19 già ero di nuovo in possesso del mio account. Complimenti.

Motociclo motoscorreggetta sgomma inchioda va a manetta

Se pensavate che con la promozione/stage di Carpisa si fosse trovato il fondo, vi sbagliavate.

C’è in uscita un videogioco ispirato al dissacrante, politicamente scorretto e spesso volgare South Park. Serie che, nelle prime stagioni, ho adorato. 

Bhé visto che i peti sono una parte importante di questo titolo, è stato indetto un concorso per diventare il peto ufficiale del videogioco, con tanto di video caricati online da votare.

Ma anche no.

Sorgente: I AM THE FART

Everybody’s Golf – Recensione PS4 – Gamesurf.it

Ogni tanto recensisco ancora. Questa volta un gioco di golf per Playstation 4.

Leggi qui: New Everybody’s Golf – Recensione PS4 – Gamesurf.it

Ma cosa ne sapete voi di cos’erano i videogiochi?

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E’ un triste giorno, quando un sito come Wired deve pubblicare un articolo che spieghi cosa fosse Dragon’s Lair. Non mi dilungo sull’argomento, se non sapete cosa sia, leggete il link qui sotto, mentre io vado a depennarvi con il napalm dalla mia lista amici.

Mi prendo solo un minuto per tessere ancora le lodi del periodo 80-90 dei videogiochi. Per me sono stato il momento più bello, quando dal pionerismo si passava all’industria vera e propria. Sono orgoglioso di poter esser stato un cronista privilegiato di quegli anni. Dalle sale giochi al commodore 64. Dalle musicassette ai floppy da 3,5. Quanti bei ricordi

Sorgente: Cos’era Dragon’s Lair, il gioco intravisto nel trailer di Stranger Things 2 – Wired

I rimpianti di un vecchio recensore di videogiochi

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Nella mia carriera (se così la possiamo chiamare) di recensore di videogiochi, mi sono tolto diverse soddisfazioni. In oltre dieci anni, ho scritto per alcune delle più importanti riviste del settore, nel periodo che io considero d’oro della stampa videoludica. Però mi resta un grande rimpianto: nell’ambito delle redazioni, non ho mai contato così tanto da essere mandato ad una fiera all’estero. Certo, ha contato molto anche il mio inglese molto zoppicante…

Detto questo, è arrivato il periodo dell’anno in cui questo piccolo grande rimpianto riaffiora. E’ arrivato il periodo dell’E3 di Los Angeles.

Buon divertimento a tutte le mie conoscenze che ci andranno.

Unboxing Raspberry Pi 3

Dopo la traumatica esperienza con Android, ho deciso di intraprendere la via del Raspberry Pi per avere una Mame Machine domestica. Si tratta di un piccolo computer low cost, utilizzato sia a fini industriali che didattici. Sono partito da un starter kit trovato su Amazon e contentente:

  • la scheda Raspberry Pi 3
  • un case
  • due dissipatori
  • un alimentatore
  • un cavo hdmi
  • una scheda micro sd da 16gb con preinstallato  il sistema operativo (una distro di linux)

Qui sotto trovate le foto del pack in cui mi sono arrivati i componenti, una panoramica di tutte le parti e un dettaglio del packaging, molto curato, di quella che alla fine è una scheda.

In un prossimo post vi racconterò dei primi passi in questo mondo (decisamente positivi). Per ora mi soffermerò sul dubbio che avevo prima dell’acquisto: prendo il pack o solo la scheda e qualche componente?

Col senno di poi vi dico che, se siete alle prime armi come me, meglio il pack, però già ora, se dovessi aiutare un amico, gli fare risparmiare qualche euro. Analizziamo i singoli optional, dando per scontato che la scheda serve.

  •  un case: serve di sicuro, però se non prendete il kit potete scegliervi quello che volete. A me va bene questo
  • due dissipatori: per quello che costano, meglio non verificare se fonde senza 🙂
  • un alimentatore: alimentandosi tramite una micro usb (come i cellulari android), di questo articolo si puo’ fare a meno e rimediare con qualcosa che si ha in casa
  • cavo hdmi: la parte più inutile del kit, ormai ne ho la casa piena
  • scheda micro sd: alla fine ho preso il kit proprio per la distro preinstallata, visto che sono una vera capra di linux. Visto però come sono semplici le guide in rete e come è intuitiva l’installazione, potevo anche fare da solo.

Quindi il kit è una bella comodità ma se volete, potete anche scendere dai 70 euro che ho speso io, quasi fino a 50.

 

Super Mario Run non frutta

Oggi anche osservatore più autorevoli di me se ne rendono conto. Però io l’avevo scritto già il 17 dicembre scorso: Super Mario Run non frutta.

Ora che è stato lanciato anche per Android, tutti corrono a scaricarlo. Il problema è che la parte giovanile senza spendere un euro è molto risicata. Secondo problema è che il prezzo richiesto non è 0,99 o 1,99. Neppure 4,99 come la maggior parte dei giochi più esosi. Bensì 9,99. Nintendo non pensa di cambiare strategia. Io non penso di cambiare idea: con un prezzo inferiore, il fatturato totale sarebbe stato molto più alto. Se trovi una persona disposta a spendere 9,99, di sicuro ne trovi almeno (almeno!) tre disposte a pagare 4,99.

Sorgente: Quanti pagano per Super Mario Run? Non abbastanza – Wired