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Being Milanese Imbruttito

Partiamo da alcuni dati di fatto. Io sono un MilaneseImbrutto. Di più. Io mi vanto di essere un milanese imbruttito, anche in alcuni dei suoi aspetti più deleteri.
Da sempre apprezzo l’idea della pagina Il Milanese Imbruttito. Non apprezzo l’omonimo blog e ho un rapporto ondivago nei confronti del canale Youtube. Sì, perchè se è vero che i video sono spesso divertenti, è altresì vero che sono pieni di marchettoni che dubito fortemente siano dichiarati come inserti pubblicitari.

Detto ciò, il video La Giornata Imbruttita è fantastico, fondamentalmente perchè è mera somma di alcune delle caratteristiche più spiccate del Milanese Imbruttito.

Buona visione. Taaac.

Gli igloo a Milano

2015-06-maggiolina_case_igloo_5Credevo di essere un buon conoscitore della mia città e delle sue piccole e grandi bellezze. Però non si smette veramente mai d’imparare. Per esempio non ero a conoscenza delle case ad igloo, memoria di un tempo in cui si era all’avanguardia nell’architettura.
Mi riprometto di andarle a fotografare quanto prima (ammesso sia possibile).
Intanto vi lascio questo approfondimento.

A Milano il negozio di Pornhub

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Su dai, non fate gli ipocriti santarellini (e neppure santarelline): tutti noi sappiamo cosa sia pornohub. La notizia del giorno è che sta aprendo un temporary store a Milano. Anni fa la cosa avrebbe destato scalpore. I sexy shop erano luoghi, nell’immaginario collettivo, chiusi e bui, frequentati solo da loschi figuri. In parte è ancora così, ma da quando i sex toys si trovano in farmacia o su groupon, l’argomento è stato in parte sdoganato.

Grazie Car2go, ottimo servizio! (Ovviamente sono sarcastico)

Ieri, claudicante, ho deciso di tornare a casa con Car2go, per minimizzare il tratto a piedi ed evitare il rischio di stare in piedi in metropolitana. Il mio paese, Pero, è (o era…) raggiunto dal loro servizio, con un’area abilitata al rilascio, proprio vicino a casa mia. Verificato che esistesse ancora e deliberato di pagare anche l’odiato gabello dei 5 euro per rilascio in zona periferica, ho noleggiato la Smart che era a pochi metri dal mio ufficio. Tutto bene fino a quando volevo chiudere l’auto. Come vedete dalla foto, l’area esiste ma la macchina diceva che non si poteva terminare il noleggio lì. Risultato? L’ho dovuta portare a molino dorino. 10 euro spesi per trascinarmi dolorante per un tratto di strada più lungo di quello che avrei fatto prendendo la metro. Senza capire il perché. Grazie Car2go

Coin flip

134130666-5319076a-2f89-4913-8152-01279df23c5bIl coin flip. Testa o croce. 50 e 50. Così è stata decisa la nuova sede dell’Agenzia Europea del Farmaco (o qualcosa del genere). Un lancio della moneta da 1,7 miliardi di euro. Non male come monetina.

Con la beffarda vittoria di Amsterdam, è scivolata via una buona occasione per l’Italia. A noi brucia aver perso così ma nessuno degli amanti della “democrazia dal basso” e de “il popolo ha sempre ragione” ha ricordato che questa assegnazione è avvenuta perchè l’agenzia doveva traslocare da Londra, causa brexit.

Ma come mai si è arrivati al lancio della monetina? Prevista peraltro dal regolamento. Ci sono state tre votazioni, dove ad ogni turno venivano eliminate le città meno votate. Milano sempre in testa. Alla fine però si arriva alla pari.

Ma non si potevano decidere un numero di votanti dispari? La prima cosa che ho pensato. In effetti era così ma la Slovacchia si è astenuta.

Il sorteggio è stata la decisione giusta? Difficile dirlo. Che alternative c’erano? Rifare l’ultima votazione? Non vedo chi avrebbe cambiato. Rimandare e rifare una nuova votazione dopo aver lasciato il tempo di pensare? Come dire: chi paga di più i voti? Brucia ma è andata così. Al massimo io avrei vietato l’astensione, almeno nell’ultima tornata.

Per approfondire: REPUBBLICA.IT

La vera rivoluzione di ATM

img_0189Di recente è uscita la notizia (rilanciata da molti siti tra cui anche MilanoToday: Atm, “addio” ai biglietti: in metro si entrerà con la carta di credito ) della rivoluzione nei trasporti pubblici milanesi e del parziale addio ai biglietti.

In soldoni la cosa si riassume semplicemente nel fatto di poter pagare direttamente con carte contactless.

La vera rivoluzione, se attuata, sta in una parte meno pubblicizzata della notizia: in TUTTE le stazioni sarà necessario convalidare il biglietto all’uscita.

I furbini ci saranno sempre, come alla mia fermata di casa, però almeno rendiamogli la vita difficile!

Dove andranno ora a sgommare con gli autoblido?

Fin da piccolo conoscevo molto bene la caserma Perucchetti di Milano. C’erano (o ci sono) di base i carristi. il giorno della festa delle Forze Armate, i miei mi portavano a vedere i mezzi. Ignoravo però totalmente l’esistenza della retrostante “piazza d’armi” che a quanto pare, oltre ad avere un campo di Polo, serviva come campo d’addestramento dei carri armati. Ora quella zona, in disuso, pare possa essere riconvertita a parco e condomini. In effetti è una zona in totale abbandono da decenni ma, mi chiedo, quanto c’è fame di case di un certo livello a Milano? Già ho dei timori su Cascina Merlata…

Sorgente: Milano | Forze Armate – Piazza d’Armi e il progettone – Urbanfile Blog

Teppe, Teppisti e nani assatanati di sesso

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Uno parte facendo una ricerca su internet su una villa milanese e si imbatte in una storia al limite dell’incredibile.

Tutto è scaturito cercando di Villa Simonetta, oggi sede di una scuola di musica. Da vari ricordi sulla storia milanese, rammentavo di una leggenda che narrava vi fosse (stato) un cunicolo che collegasse direttamente la villa con Castello Sforzersco. Parto quindi da wikipedia per verificare se ne parlano. Non lo fanno ma scopro che nel XIX secolo era sede della Compagnia della Teppa. Si trattava di un gruppo di goliardi e libertini figli di papà, che fanno sì che la residenza acquisisse anche il nomignolo di Villa dei Balabiot.

Non essendoci una pagina wikipedia sulla Compagnia, cerco su Google e trovo un altro interessante link del portale Milanoinsolita. Qui scopro diverse cose decisamente intriganti. Che in milanese “teppa” volesse dire “monello” o giù di lì, lo sapevo già. Ora ho capito anche che deriva da questa compagnia. Quello che non sapevo era cosa volesse dire originariamente in dialetto teppa:

così chiamati perché soliti radunarsi nelle gallerie sotto il Castello Sforzesco; gallerie ricoperte appunto di teppa, il muschio in milanese

Inoltre si racconta che questi simpaticissimi goliardi fossero dediti anche a pestaggi:

Oltre che a far sbruffonate la compagnia si dilettava a menare randellate ai passanti durante la notte con un bastone denominato “pagadebit”

Una piccola Arancia Meccanica milanese…

Si passa poi alla loro “bravata” più grossa, che li portò all’arresto e allo scioglimento della compagna, il tutto originato da un due di picche ricevuto da uno dei capi:

Per intere settimane setacciarono Milano in lungo ed in largo a caccia di nani che convocarono a Villa Simonetta promettendogli una notte di sesso selvaggio con delle prostitute. Al tempo stesso sparsero la notizia di una cena di gala, organizzata per le giovani della nobiltà più esclusiva. Queste ultime vennero rinchiuse in un salone in cui furono fatti confluire i nani assatanati che credettero di aver davanti a se le prostitute promesse con conseguente assalto e grande fatica per placare gli animi. Fu la volta in cui superarono i limiti e costrinsero le autorità ad arrestarli ponendo fine alla Compagnia. E’ a loro, e alle loro gesta, che dobbiamo il termine “teppista”.

Ed ecco spiegato che il termine “teppista” deriva dalla storia Milanese.

Il tutto prima di youtube, del branco, del bullismo. Oggi tutto va più veloce ma le nefandezze umane, purtroppo, non le abbiamo inventate ai nostri giorni.