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Due biglietti per Michael Bublè – 24/9
Come accennato in un precedente post, ho da vendere (a prezzo di costo: 110 l’uno) due biglietti per Micheal Bublè il 24/9 a Milano.
Tribuna, settore B24. NON SONO UN BAGARINO ma, per colpa dei bagarini, cercare di vendere online i biglietti è diventata un’impresa, così provo con il mio blog.
SOLO ritiro a mano in zona Milano Centro.
Second Selling
Ho sempre odiato i bagarini e non ho mai avuto simpatica verso chi lucra sui biglietti degli eventi, anche solo privatamente. Ora mi ritrovo a mettere a dura prova la mia coerenza. Avevo regalato a Mrs Puck dei biglietti per un concerto a settembre. Visto che signora sarà all’estero per lavoro in quei giorni, dobbiamo cercare di piazzarli. Provo quindi uno degli odiati siti di second selling. Lì scopro che vanno via a circa il doppio di quello che li ho pagati.
Restare coerente e recuperare solo il costo o assecondare il mercato?
Temo di sapere già la risposta…
Un po’ Grinch e un po’ no.
Alcune cose del Natale mi piacciono tantissimo. Per altre invece sono un vero Grinch.
Mi piace molto fare regali ma al contempo odio impacchettarli (perchè sono negato, sia benedetto chi ha inventato i sacchetti regalo) ma soprattutto trovo inutili i biglietti che vadano oltre il “x Tiziocaioesempronio” e “auguri da Puck (e Mrs Puck ora)”. Il resto è totaleunteria (copyright YdR). Soprattutto non sopporto i biglietti che danno già indizi su che regalo ti hanno fatto. Se uno è un po’ sgamato, gli toglie anche il piacere della sorpresa dello scartarlo.
Quindi, miei pochi lettori, fate come me (se ci riuscite, Mrs Puck rema contro), lasciamo stare i toccanti messaggi annessi ai regali.
La vera rivoluzione di ATM
Di recente è uscita la notizia (rilanciata da molti siti tra cui anche MilanoToday: Atm, “addio” ai biglietti: in metro si entrerà con la carta di credito ) della rivoluzione nei trasporti pubblici milanesi e del parziale addio ai biglietti.
In soldoni la cosa si riassume semplicemente nel fatto di poter pagare direttamente con carte contactless.
La vera rivoluzione, se attuata, sta in una parte meno pubblicizzata della notizia: in TUTTE le stazioni sarà necessario convalidare il biglietto all’uscita.
I furbini ci saranno sempre, come alla mia fermata di casa, però almeno rendiamogli la vita difficile!
Wimbledon 2018: la non coda e il torneo
Lo scorso weekend (lungo) ho perpetrato il mio personalissimo rito pagano di Wimbledon. Quando mi sono imbarcato sul volo per Londra, ero praticamente certo di dover fare, per il secondo anno di fila, La Coda. The Queue. Sveglia 4.15, Uber 4.45, coda 5,30 circa, ingresso ore 10. Invece atterro e… scopro che il mio omonimo rhodese aveva fatto il miracolo ed era riuscito a prendermi i biglietti, nell’ultima sessione utile di Ticketmaster. Il programma si è trasformato in: sveglia ore 8.30, full english breakfast ore 9, ingresso 10.30. Con questi presupposti, la giornata è stata molto più leggera. Mi sono goduto Nadal (in riscaldamento) Nishikori, Bautista Agut, Paire, Svitolina e infine abbiamo tifato per Fognini. Di questo però vi parlerò in un post ad hoc.
Au iu col iu?
Oggi stavo cercando di ritrovare la mia scrivania, sotto la pila di carte ce vi si è accumulata soprattutto nell’ultima settimana (non che prima fosse pulita…). Salta fuori una busta con affrancatura “Royal Mail”. Che mi mandano dell’Inghilterra? Pensavo alla pubblicità, frutto di qualche passato acquisto online… e invece… Erano i biglietti per il concerto di marzo degli Elio e le storie tese a Londra!
Chi l’avrebbe mai detto… una volta li sentivo cantare Pick of the mountain (abbreviazione di un titolo molto più lungo che iniziava con “when i was young, i was very young and i love you very much. But you didn’t love, because you were a bitch…”) con un inglese molto maccheronico.
Qui vi posto un video del lontano 1986. Nel 2017 volerò a Londra per ascoltarli. Forza Panino
Il Boss a Milano – una voce controcorrente
Ieri sera c’è stato l’ultimo dei due concerti di Springsteen a Milano. Nonostante non mi possa definire un fan sfegatato, un discreto numero di suoi concerti me li sono fatti, non soltanto a Milano. Quest’anno però ho deciso di marcare visita.
Sinceramente mi sembra che l’organizzazione abbia ecceduto un tantino col prezzo dei biglietti. Lo so, sarò uno dei pochi ad essersi indispettito e non sarà certo una minoranza come la mia a far sentire il proprio peso. Però sono convinto della scelta fatta e non mi è pesato tanto.
Ora tutti diranno che i due concerti sono stati stupendi, i più belli mai fatti a Milano (lo si dice, quasi, sempre) però non cambia la mia posizione. Sono anche disposto a spendere per qualcosa che vale (e il Boss vale anche certe spese) ma questa volta mi è sembrato veramente si sia cercato di approfittarne, iniziando anche a dire “magari è l’ultima volta che viene”. Scusa peraltro usata più volte per gli Stones.
Wimbledon, F5 e The Big Bang Theory
Giovedì parto, come ogni anno, per Londra. Destinazione: Wimbledon. Credo sia il quinto o il sesto anno che vado. In genere sono sempre riuscito a prendere i biglietti con Ticketmaster. Vi spiego: un giorno prima e due giorni prima, pochissimi biglietti vengono messi in vendita su questo sito. Si dev’essere molto veloci e organizzati per riuscire a prenderli. Fino ad ora ci sono/siamo sempre riusciti. Un anno anche per due giorni di fila.
Ieri ho iniziato le prove sul sito, per provare a vedere com’è il livello di disponibilità. Bisogna essere online nel momento esatto in cui viene aperta la vendita. Un po’ come accade in questa clip tratta da The Big Bang Theory e che è esattamente quello che si deve fare:
Purtroppo per ora le prove non promettono nulla di buono. Se gli altri anni riuscivo ad arrivare fino al pagamento (che poi lasciavo cadere perchè non mi interessavano quei giorni), questa volta vengo sempre rimbalzato dalla odiosa scritta che avverte che non ci sono biglietti disponibili.
Forse, per la prima volta, sarò costretto a tentare la coda per entrare. Forse è meglio inizi a studia il regolamento…