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Unboxing Raspberry Pi 3
Dopo la traumatica esperienza con Android, ho deciso di intraprendere la via del Raspberry Pi per avere una Mame Machine domestica. Si tratta di un piccolo computer low cost, utilizzato sia a fini industriali che didattici. Sono partito da un starter kit trovato su Amazon e contentente:
- la scheda Raspberry Pi 3
- un case
- due dissipatori
- un alimentatore
- un cavo hdmi
- una scheda micro sd da 16gb con preinstallato il sistema operativo (una distro di linux)
Qui sotto trovate le foto del pack in cui mi sono arrivati i componenti, una panoramica di tutte le parti e un dettaglio del packaging, molto curato, di quella che alla fine è una scheda.
In un prossimo post vi racconterò dei primi passi in questo mondo (decisamente positivi). Per ora mi soffermerò sul dubbio che avevo prima dell’acquisto: prendo il pack o solo la scheda e qualche componente?
Col senno di poi vi dico che, se siete alle prime armi come me, meglio il pack, però già ora, se dovessi aiutare un amico, gli fare risparmiare qualche euro. Analizziamo i singoli optional, dando per scontato che la scheda serve.
- un case: serve di sicuro, però se non prendete il kit potete scegliervi quello che volete. A me va bene questo
- due dissipatori: per quello che costano, meglio non verificare se fonde senza 🙂
- un alimentatore: alimentandosi tramite una micro usb (come i cellulari android), di questo articolo si puo’ fare a meno e rimediare con qualcosa che si ha in casa
- cavo hdmi: la parte più inutile del kit, ormai ne ho la casa piena
- scheda micro sd: alla fine ho preso il kit proprio per la distro preinstallata, visto che sono una vera capra di linux. Visto però come sono semplici le guide in rete e come è intuitiva l’installazione, potevo anche fare da solo.
Quindi il kit è una bella comodità ma se volete, potete anche scendere dai 70 euro che ho speso io, quasi fino a 50.