C'era una volta

C’era una volta… anzi c’erano gli anni in cui il mio amico Simon ed io (con altri) facevamo sempre le vacanze negli Usa, passando sovente da Las Vegas. Ci siamo conosciuti nelle redazioni delle riviste di videogiochi e in quegli anni mi raccontava di un ex recensore che si era trasferito negli states. Ogni anno la storia aveva aggiornamenti. Prima era a Las Vegas per fare il dealer, poi si era trasferito chissà dove in non so quale casinò, poi era tornato nella capitale del gioco d’azzardo per diventare giocatori di poker professionista. Da noi ancora l’hold’em non era conosciuto e io pensavo si parlasse di cinque carte. Poi anche da noi è arrivato questo stupendo gioco e io mi ci sono appassionato. Sono cominciati ad emergere anche i primi professionisti italiani, tra i quali uno dei più famosi è sicuramente Max Pescatori. Rivedo Simon un pò di tempo fa e salta fuori "ti ricordi quello di cui parlavamo?" Eccolo quindi, dalle pagine di The Games Machine a quelle del magazine del Corriere della Sera…

Corriere della Sera.it
«Check». La parola in inglese significa “controllo”, “verifico”, con intonazione assai rigorosa. In Italia, di questi tempi, è un segnale di riconoscimento: distingue chi gioca a poker hold’em dai vecchi habitué che praticano ancora il poker vecchia maniera, quegli antiquati che si ostinano a dire “cip” per proseguire la partita senza aggiungere nuove puntate. «Check», Leggi ancora

Pubblicato il 11 marzo 2009, in Uncategorized con tag . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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