(in)giustizia sportiva
Il procuratore federale Palazzi ha diramato ieri le sue richieste di condanne sportive per il recente scandalo del calcio scommesse. Il tutto è partito per una denuncia della Cremonese, che in sede ordinaria ha dato il via a quella che è stata chiamata l’inchiesta “Last Bet”. La procura della repubblica di Cremona ha lodato la Cremonese per il suo comportamento, il procuratore federale Palazzi ne ha invece richiesto la condanna a 9 punti di penalizzazione e 30mila euro di multa.
Qualcosa non quadra.
Il circolo perverso della responsabilità oggettiva trasforma l’accusatore in accusato? La responsabilità oggettiva si basa sul fatto che se un tesserato compie un comportamento irregolare, la società che avrebbe dovuto vigilare e non l’ha fatto va punita. Bene. Ma se una società vigila, si accorge di qualcosa non va (ma non riesce da sola a capire chi sia il colpevole), denuncia per venire aiutata… che altro dovrebbe fare? Solo perchè l’irregolarità è stata commessa si viene puniti anche se la si è scoperta?
Si crea così un pericoloso precedente. Una società si accorge di un comportamento illecito si trova a un bivio: denunciare ed essere sicura di una pena, in modo omertoso nascondere e sperare di farla franca, lavando magari i panni sporchi in famiglia.
A me sembra un paradosso ma, essendo parte in causa (tifoso della Cremonese) so di non essere obiettivo.
Pubblicato il 4 agosto 2011, in Giorno Marmotta con tag calcioscommesse, cremonese, illecito, last bet, palazzi, paoloni, scommesse. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

Lascia un commento
Comments 0