La sindrome del “vengo anch’io”

Nonostante sia un tipo tutto sommato tranquillo, negli anni mi è capitato di andare in alcuni posti che generavano, oltre che il mio, anche l’altrui entusiasmo. “l’anno prossimo, se vai ancora, vengo anch’io”. Capitava me lo dicessero anche persone con cui non è che mi facesse molto piacere passare del tempo e la cosa inizialmente mi preoccupava. “E se poi viene? Lo sopporto o gli dico che è meglio organizzare indipendenti?” Col passare degli anni ho smesso di preoccuparmene per un semplice motivo: l’entusiasmo iniziale col quale aderivano era inversamente proporzionale alla reale possibilità che venissero. A volte anche persone col quale avrei viaggiato volentieri lo dicevano e, se capivo che il meccanismo era sempre il medesimo, un po’ me ne dispiacevo. Ormai l’ho capito, la sindrome del Vengo anch’io è una scienza esatta.

Se poi siete curiosi di sapere quali eventi scatenavano questa cosa, ironicamente sono entrambi legati alla Gran Bretagna. Prima i British open di minigolf. A Quattro edizioni ho partecipato e rispetto all’iniziale duo, solo tre persone si sono aggiunte. Ora è due anni che vado a Wimbledon e siamo sempre i soliti due, voglio proprio vedere l’anno prossimo.

Pubblicato il 8 settembre 2012 su best post. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.

Lascia un commento