La lady di ferro
In questi giorni meditato sull’opportunità o meno di scrivere qualcosa sulla maorte della Thatcher. Un personaggio sicuramente cardine della storia non solo inglese di fine secolo. Il fatto è che pur avendo un’opinione piuttosto precisa in merito, non ero sicuro di avere la capacità di esprimere alcuni concetti in modo compiuto, senza tirarmi addosso ire eccessive. L’occasione per scrivere me la dà l’articolo di Beppe Severgnini (da sempre un innamorato di Londra) sul sito del Corriere, con il quale mi trovo piuttosto d’accordo.
In Gran Bretagna c’è chi ha festeggiato la dipartita dell’ex premier e non poteva essere altrimenti. E’ stata un politico in grado di far passare scelte impopolari, che hanno avuto gravi ripercussioni sociali.
L’opinione che mi sono fatto in questi anni è che però erano scelte tanto dolorose quante necessarie. Ovvio che ci sono sempre diversi modi di fare le medesime cose ma il risultato è che la Thatcher ha garantito le basi per una nuova stabile economia inglese, riconvertendola da quella della rivoluzione industriale.
La vera storia di «Maggie Poppins» Con lei Londra è diventata adulta – Corriere.it.
Pubblicato il 10 aprile 2013, in Giorno Marmotta con tag londra, severgnini, thatcher. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.

In merito mi sono espressa ieri, dicendo che i “toni grigi” certe volte sono solamente un inutile stillicidio, mentre il tono più netto, sia esso nero o bianco, porta a un cambiamento forzato, doloroso ma utile…come un cerotto strappato velocemente che può fare male, ma molto meno di uno tolto pelo dopo pelo…
L’Italia dovrebbe imparare.