Il lato A. Il lato B
Quando sono partito per Parigi, avevo in mente di proseguire con la conoscenza del lato B della città. Quello un po’ più fuori dai classici percorsi turistici. In parte ce l’ho fatta, in parte però ho svoltato verso mete più classiche, anche se di una certa levatura culturale. Come dimostrano i miei precedenti post dedicati alla “fruizione musicale”, sono andato a vedere molte esposizioni. Sono partito il primo giorno alla nuova Filarmonica (tra l’altro un palazzo stupenda) con “Chagall e la musica”, dove ho scoperto tutta una sua attività di costumista di teatro e balletto che ignoravo. Il giorno dopo mi sono tolto lo sfizio di visitare il D’Orsay da cima a fondo, compreso un mezzo allarme per uno zaino lasciato incustodito, e il Museo Rodin, che non ero riuscito a vedere l’ultima volta colpa il giorno di chiusura. Ho proseguito poi con la Cattedrale di St. Denis, dove sono sepolti molti reale di Francia ma ho visitato anche il limitrofo quartiere/paese, tristemente assurto agli onori della cronaca (nera). In effetti è una zona dove sono evidenti diverse problematiche. Ho poi visitato l’istituto europeo di fotografia (diciamolo, la forma d’arte che capisco un po’ meglio che apprezzo sicuramente di più). Il sabato sono salito su Notre Dame, ho fatto il brunch in un locale molto trendy, a quanto mi dicono, (La recyclerie), ho visitato un quartiere africano di cui ignoro il nome (si veda la foto sotto) e infine ho concluso con un’ultima mostra fotografica. Insomma… Sono stati giorni intensi, divertenti, in ottima compagnia è decisamente stimolanti.

Registrazione di un servizio tv davanti ad una sarto. “trendy” in un quartiere prettamente di immigrati africani
Pubblicato il 11 gennaio 2016 su Giorno Marmotta, Viaggi. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.

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