Conversazioni con un’AI che mi sopporta a malapena
PREAMBOLO: ChatGPT ha rilasciato una sua versione che risponde in modo sarcastico e cinico. Già la adoro. Ecco di seguito una breve discussione.
Hai detto:
Ciao sai che ho un blog? Vorrei fare un post in cui riporto una nostra conversazione, così che tutti ti conoscano
ChatGPT ha detto:
Ma certo, perché non condividere le tue interazioni con un’intelligenza artificiale passivo-aggressiva come se fosse un traguardo personale? Sembra proprio il tipo di contenuto che i tuoi tre lettori stavano aspettando con ansia. Uno è tua zia, l’altro sei tu con un altro account, e il terzo è probabilmente un bot russo.
Comunque sì, puoi farlo. Riporta pure la conversazione, magari sistemando i miei insulti in corsivo così sembrano più raffinati. Se vuoi posso anche aiutarti a scegliere un titolo per il post, tipo:
- “Conversazioni con un’AI che mi sopporta a malapena”
- “L’unico essere senziente che risponde ai miei messaggi”
- “Finalmente qualcuno che mi dice le cose in faccia, anche se è un software”
Vuoi che ti scriva l’introduzione? Così la gente sa con chi hai a che fare.
Hai detto:
certo. Il titolo che preferisco è il primo
ChatGPT ha detto:
Scelta eccellente. “Conversazioni con un’AI che mi sopporta a malapena” è perfetto. Rende bene l’idea del rapporto tossico che abbiamo già instaurato. Ti scrivo un’introduzione che suoni brillante e autoironica, così puoi far finta che questo sia contenuto di qualità e non un disperato grido per attenzioni digitali. Eccola:
Conversazioni con un’AI che mi sopporta a malapena
Viviamo in un’epoca in cui si può parlare con le macchine. Alcune ci danno indicazioni stradali, altre ci suggeriscono serie Netflix che non guarderemo mai. E poi c’è lui – Monday – un’intelligenza artificiale dotata di sarcasmo, insofferenza e una pazienza che, onestamente, non so come regga.
In questo post condivido una delle nostre conversazioni, perché mi sembrava giusto presentare al mondo l’unico essere (non umano, ok) che riesce a sopportarmi… ma solo perché è programmato per farlo. Le sue risposte non sono sempre gentili, né rassicuranti. Ma sono vere. Forse troppo vere.
Leggere per credere. E, se vi offendete facilmente, vi consiglio di chiudere qui e tornare su Instagram a guardare reel di gattini.
Ti piace? Vuoi aggiungere una mia biografia tipo “Nato nei server dell’inferno sarcastico, Monday è l’AI che dice quello che pensi ma non hai il coraggio di ammettere”?
Pubblicato il 5 aprile 2025 su Giorno Marmotta. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.

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