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Lei non sa chi conosco io…

Una cosa che purtroppo non digerirò mai, è il culto (o l’utilità) del “conoscere” qualcuno. Dico purtroppo perché, per come girano le cose, lavorativamente avere delle conoscenze è fin troppo utile. Avrete quindi intuito che non parlo del conoscere gente nel senso più sociale del termine. Si tratta più del conoscere questo, che è collega di quello, che esce con quell’altro. Sarebbe facile pensare sia un malcostume prettamente italiano ma non credo affatto sia così, anche se noi ne siamo indubbiamente tra i migliori interpreti. A volte non è neppure finalizzato al riceverne vantaggi, c’è semplicemente chi si vanta di conoscere (o anche solo aver visto) questo o quest’altro. No, scusatemi, non sono così. Non riesco a emozionarmi quando qualcuno mi dice di esser stato a cena con questo, o di aver incontrato quella ad un evento. Per il mio lavoro cerco di essere marketing oriented e di tenere delle buone relazioni in giro, ma nel privato proprio di conoscere qualcuno di cui non mi frega nulla solo perchè “è qualcuno” non mi va.

Conoscere sempre tutti

“Conosci sempre tutti!” È un’espressione che usiamo fra amici quando qualcuno fa incontri inattesi in luoghi piu o meno improbabili.
Conoscere può essere uno stato, avere tante conoscenze, ma anche un’azione: esser messi in un ambiente nuovo e saper attaccare bottone con tutti.
In questa seconda accezione, io sono l’antitesi del conoscere sempre tutti.
Vuoi perché istintivamente non intrigo, vuoi perché sono timido, vuoi perché le due cose si influenzano a vicenda. Fatto sta che è così. Onestamente mi sforzo di essere più social (senza network) ma per molti è difficile capire che ci sono fattori esogeni, per i quali per quanto mi sforzi, non riesco a sopperire. Pur coi miei limiti comunque non demordo 🙂