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Tu hai fatto più morti di me!

Questa sembra essere la linea di “difesa” turca nei confronti della Germania, rea di aver approvato una dichiarazione che riconosce il genocidio armeno da parte dei turchi. La tensione tra i due paesi è alta, con la Turchia che ha richiamato il proprio ambasciatore a Berlino. Pare che Erdogan abbia sostenuto in un comizio che la Germania sia l’ultimo paese a poter accusare qualcuno di genocidio.

Assì? C’è una classifica per la quale se uno ha fatto più morti di te, tu sei sei più bravo di lui e quindi non puo’ dirti nulla???

Sorgente: Germania, minacce per il voto sul genocidio armeno | Avanti!

L’arte arriva dove la politica latita

Più che parlarvi io di quanto successo, vi rimando all’ottimo articolo di Tempi.it

In pratica si tratta di un concerto che ricorda il genocidio armeno e che la turchia ha cercato in tutti i modi di impedire che andasse in scena. Invano, fortunatamente.

Sorgente: Armeni. Orchestra di Dresda le suona alla Turchia | Tempi.it

Un fiore per l’Armenia

Il 24 aprile verrà commemorato il centenario del genocidio dei cristiani armeni da parte degli ottomani. Robette da poco: un milione e mezzo di persone che molti paesi non riconoscono neppure, per non incrinare i propri rapporti con la Turchia. Della politica internazionale mi intessa poco. Visto che non posso andare a Berlino per la grande (spero) manifestazione e qui a Milano non ho trovato nessuna celebrazione particolare (ci sarà un convegno in comune ma dubito che i normali cittadini possano entrarci) ho pensato a come poter commemorare nel mio piccolo questo tragico evento.
Vicino all’Università Cattolica c’è un  khatchkar, la classica stele armena. Il 24 aprile andrò a deporre dei fiori e (ci provo) invito anche voi a fare lo stesso. Il giorno seguente lì a fianco ci saranno le commemorazioni del 25 aprile, chissà mai che qualcuno si domandi il perchè di quei fiori e magari scopra questo genocidio sconosciuto ai più.

Vi segnalo anche un recente articolo di Internazionale sull’argomento e sui rapporti Santa Sede e Turchia.