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Junk Food Again
C
on la scusa che in questo periodo nella zona del mio ufficio ci sono pochi posti aperti dove fare pausa pranzo, la settimana scorsa provai i noodle precotti Saikebon. Avendoci preso gusto nel farmi del male, oggi ho provato un altro pasto da scaldare nel microonde. La scelta è ricaduta sul risotto ai funghi di Vivalamamma. Vedevo sempre queste confezioni in vendita nei bar all’interno del forum d’Assago e anche se non mi sono mai sognato di provarle in quell’ambito, mi incuriosivano. Solita modalità operativa: minima apertura del coperchio, mettere nel microonde e poi mescolare.
L’impressione è stata decisamente positiva, date comunque le premesse e le bassissime aspettative che avevo. Ovvio che il risotto che mi faccio io sia un’altra cosa ma ci sarebbe dovuti stupire del contrario. Già il fatto che sia un prodotto da frigo (non da freezer e non a temperatura ambiente) doveva far presagire non fosse poi così pessimo. Devo dire che lo terrò ancora in considerazione, soprattutto nella stagione fredda, quando vorrò far pausa pranzo in ufficio senza uscire.
Una piccola menzione negativa sul fatto che la porzione non sia particolarmente abbondante. Il peso netto dichiarato della confezione è 300g.
Nota positiva il fatto che la confezione sia facilmente disassemblabile per poterla buttare nella raccolta differenziata di cartone e plastica.
Sarannopoibon?
Visto che da ieri ho ripaerto l’ufficio e che in Cadorna in questi giorni non c’è praticamente nulla di aperto per mangiare, ho deciso di farmi del male e portarmi la schisceta. Non so se vi ricordate i Saikebon di cui vi parlai mesi fa. Ecco, ieri sera mentre facevo la spesa (inciso: è tornata la mia cassiera preferita, sempre più hipster, sempre più gnocca, altamente abbronzata), ho deciso di farmi del male e di comprarne una conferzione da provare oggi. Mi ha convinto a fare ciò vedere una mia compagna di vacanza mangiarne avida (tipo quelli, non esattamente quelli), così come ne mangiavano avidi tutti i turisti orientali trovati in giro. Eccomi qui in ufficio con la mia confezione. Apro. Verso la bustina. Scaldo l’acqua nel microonde. La verso. Aspetto. Assaggio.
La prima impressione (che penso sia anche una realtà lapalissiana) è che il sapore non sia proprio “natuarle”. Se escludiamo questo e partiamo dal presupposto che il mangiare sano sia un’altra cosa, non sono male. Direi che potrebbero rientrare nelle mie Razioni K per le emergenze.
