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Orgoglioso di tifare per una società sana

Un piccolo estratto da una nota di oggi della US Cremonese:

La giustizia sportiva incolpa la U.S.C. di non averle denunciato l’episodio dell’avvelenamento e di avere taciuto le condotte illecite riferibili al sig. Paoloni nel momento in cui lo ha ceduto al Benevento. Sul punto è appena il caso di rammentare che:

Il giorno 10/12/2010 la U.S.C. non sapeva chi fosse stato l’autore dell’avvelenamento e mai poteva pensare ai suoi giocatori (ma piuttosto era logico pensare a persone esterne), e quindi il caso era di competenza della Procura di Cremona.
Solo dopo l’incontro con il Sig. Massimo (scopertosi più tardi Sig. Erodiani), e quindi il giorno 13/05/2011, la U.S.C. viene a conoscenza della possibile responsabilità del Sig. Paoloni, ma nel medesimo tempo – in forza del segreto istruttorio e delle indagini in corso – le è vietato dalla Questura di Cremona di parlare dell’indagine con qualsiasi soggetto o ente. Nessuno escluso. Dopo alcuni giorni, comunque, la Procura ha ufficialmente avvertito la Giustizia Sportiva.
Al momento della cessione di Paoloni (31/01/2011) la U.S.C. non aveva alcun motivo di sospettare dello stesso; contrariamente a quanto affermato dalla Giustizia Sportiva, pertanto, la U.S.C. non aveva nulla da segnalare al Benevento. Del resto, il trasferimento di Paoloni si è inserito in una più complessa riorganizzazione della squadra, imposta (come certo non poteva sfuggire allo stesso Benevento) dalle scarse prestazioni agonistiche di alcuni giocatori.

Sarebbe bellissimo a fine anno potergli gridare in faccia “i vostri sei punti di penalizzazione potete anche ficcarveli su per…”

(in)giustizia sportiva

Il procuratore federale Palazzi ha diramato ieri le sue richieste di condanne sportive per il recente scandalo del calcio scommesse. Il tutto è partito per una denuncia della Cremonese, che in sede ordinaria ha dato il via a quella che è stata chiamata l’inchiesta “Last Bet”. La procura della repubblica di Cremona ha lodato la Cremonese per il suo comportamento, il procuratore federale Palazzi ne ha invece richiesto la condanna a 9 punti di penalizzazione e 30mila euro di multa.

Qualcosa non quadra.

Il circolo perverso della responsabilità oggettiva trasforma l’accusatore in accusato? La responsabilità oggettiva si basa sul fatto che se un tesserato compie un comportamento irregolare, la società che avrebbe dovuto vigilare e non l’ha fatto va punita. Bene. Ma se una società vigila, si accorge di qualcosa non va (ma non riesce da sola a capire chi sia il colpevole), denuncia per venire aiutata… che altro dovrebbe fare? Solo perchè l’irregolarità è stata commessa si viene puniti anche se la si è scoperta?

Si crea così un pericoloso precedente. Una società si accorge di un comportamento illecito si trova a un bivio: denunciare ed essere sicura di una pena, in modo omertoso nascondere e sperare di farla franca, lavando magari i panni sporchi in famiglia.

A me sembra un paradosso ma, essendo parte in causa (tifoso della Cremonese) so di non essere obiettivo.