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Lotta comunista

Da quando frequento la stazione di Cadorna, quindi da circa vent’anni, periodicamente c’è qualche volontario che cerca di vendere “lotta comunista”. In genere sono sempre stati soggetti che incarnavano il perfetto stereotipo dell’attivista da centro sociale. Si devono essere resi conto che le vendite erano in drammatico calo, oppure hanno un volontario che ne capisce particolarmente di marketing e cerca di allargare il suo target di clientela. Fatto sta che si presenta in camicia e cravatta ed e molto spigliato. Sembra quasi un mix tra uno studente della Bocconi, un testimone di Geova e un cabarettista. Oggi l’ho incontrato pure davanti al tribunale e mi ha puntato. “Compagno!” Ha esordito sorridente alzando il braccio in segno di saluto “rivista comunista?” No grazie, replico io sorpassandolo “dai! Per una volta” insiste sorridente “per oggi fai il bolscevico!” A quel punto ammetto che stavo sghignazzando per la battuta e stavo quasi per tornare indietro ad acquistare. Chapeau