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Pensieri dell’infimo dei tifosi cremonesi

Passatemi il paragone biblico: così come San Paolo si è definito “l’infimo degli apostoli”, io mi sono sempre definito “l’infimo dei tifosi cremonesi”.
Per tanti motivi. Prima di tutto perchè da piccolo, quando onestamente di calcio ne capivo ben poco, ero tifoso del Milan. Poi come folgorato sulla via di Damasco, ho scoperto che il mio vero amore calcistico era la cremo. Nick Hornby dice che così come non si puo’ scegliere la donna della quale innamorarsi, così non si sceglie la squadra per la quale tifare. Sono perfettamente d’accordo.
Altro motivo per il quale mi definisco infimo è che spesso sono lontano sia dalla mentalità ultras che da quella dei tifosi di tribuna. Una via di mezzo che mi è stata insegnata dall’altro mio grande amore sportivo, quella Saima dove negli anni d’oro l’Armata Piranesi era più una famiglia che un gruppo di tifo organizzato. Con il grande Orio in balaustra e sua anziana  madre poco distante.  Dove anche un giovane nerd era accettato come tutti. Alcune cose della mentalità ultras però non le capirò ormai ma cerco di rispettarle, almeno fino a quando non scadono nella violenza (che non posso proprio accettare).
Ultimo motivo per il quale mi sento infimo è che in fondo potrei essere meno pigro di quello che sono. Dovrei prendere la macchina ed andare a Cremona anche da solo, però per me il tifo è condivisione e se non convinco qualche amico a venire (in genere sempre lo stesso…) la partita per me non ha lo stesso sapore.
Dopo questo lungo preambolo, dico che però anche da infimo tra i tifosi cremonesi, in una giornata come questa non posso che essere orgoglioso dei colori che sento nel cuore, dopo che è stato inaugurato il nuovo centro sportivo dedicato sia alla prima squadra ma soprattutto alle giovanili.

Grazie Presidente, ti auguro di avere prima o poi le stesse grandi soddisfazioni di Luzzara.