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Ora come faccio a mangiarli?
Quest’estate la mia curiosità mi portò a occuparmi (prima) e provare (poi) i Saikebon. Certo non si parla di alta cucina ma per una pausa pranzo di emergenza possono passare. Andando una volta all’esselunga stavo per riacquistarli, poi ho trovato un’altra marca di noodle più fighettoni (costavano ben il doppio! Circa due euro e cinquanta). Li vedete nella foto. Presi quelli e da allora sono pronti per l’emergenza, nella scatola delle mie razioni K in ufficio.
Con questo lungo preambolo arriviamo all’altra sera, quando mi hanno postato in un locale di noodle e ramen decisamente buono. Come si fa ora a tornare a mangiare quella roba liofilizzata? Per fortuna che quando ho fame non guardo in faccia nessuno.
Razioni K
Nel marasma della mia scrivania, svettano un paio di scatolette dell’Ikea che uso prettamente per tenere le mie cose personali separate da quelle di lavoro. Su questa è evidente l’etichetta “Razioni K“. In pratica si tratta di tutto quanto di alimentare mi porto in ufficio. Al momento contiene:
– Una ventina di bicchierini di plastica, che alimentari non sono ma mi servono per la bottiglia che tengo in frigorifero
– Due o tre merendine, a seconda della giornata
– Albicocche disidratate, per gli snack più salutisti, acquistate da Tiger.
– Pacchetto iniziato di caramelle Hall’s
Lo sapete che io più di un tot di ore senza mangiare non riesco a stare…


