Revisionismo storico in salsa georgiana
Oggi a Gori abbiamo visitato il museo del figlio più famoso della Georgia (dopo Kaka Kaladze): Stalin.
La guida (un’icona vivente della cinquantenne nostalgica sovietica) ci ha dato una sua versione della storia alquanto colorita. Il nostro eroe infatti non aveva ordinato la fucilazione dei preti, era stato Lenin e lui al contrario ha abrogato la norma.
Lui non ha ordinato doportazioni: era colpa dei suoi collaboratori che lo hanno raggirato e quando lo ha scoperto lui ha fatto pulizia dei colpevoli…
Con lui la disoccupazione era andata a zero e c’era educazione e cure mediche per tutti (ma perché tutti i nostalgici dei dittatori di qualsivoglia colore sostengono le stesse cose?)
Ah… Che bella cosa il revisionismo storico…
Tra l’altro la nostra guida ha risposto un po’ sdegnata a chi le chiedeva dei rapporti tra Stalin e Togliatti, che lei non aveva mai sentito nominare.
Pubblicato il 13 agosto 2016, in Viaggi con tag gori, purghe, revisionismo, stalin. georgia. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.
Nella politica le menzogne sembrano abbattere anche i muri del tempo….della serie che siamo sempre e comunque fregati…