Per un nuovo miracolo islandese

 L’Islanda è spesso vista, soprattutto da chi interpreta politica ed economia in chiave prettamente populista, come la terra promessa. Quando dichiararono bancarotta, molti qui da noi inneggiarono ad un medesimo comportamento, non considerando che la realtà islandese (paese che per altro adoro, che ho visitato e che spero di vedere di nuovo presto) è ben diversa da quella italiana.

Ora, alle recenti elezioni, sembrava che potesse puntare al governo un partito anti establishment. il Partito Pirata. Ora, da quello che sono riuscito a legger in rete, il risultato delle urne non gli ha dato ragione e, nonostante una crescita sostanziale, saranno all’opposizione.

Molti vedono un parallelismo tra Partito Pirata e M5S. Da quello che ho potuto leggere, correggetemi se sbaglio, c’è un sostanziale punto di distacco tra i due partiti: gli islandesi erano disposti a colazioni di governo, i grillini non mi pare proprio.

Per chi volesse approfondire il discorso, vi segnalo due articoli interessanti.

Sorgente: Chi sono gli attivisti del Partito Pirata e perché potrebbero vincere le elezioni in Islanda – Wired

Sorgente: In Islanda non hanno vinto i pritati – Il Post

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Pubblicato il 4 novembre 2016 su Giorno Marmotta. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.

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