Tra Washington e Las Vegas
Vi scrivo dall’aeroporto di Baltimora/Washington. Che è un po’ come dire che, per risparmiare, invece di partire da Milano, stiamo partendo da Bergamo. Abbiamo lasciato alle spalle la capitale degli States. L’avevo vista vent’anni fa circa, doveva essere il 1998. In alcune cose è cambiata, in altre è rimasta identica. Una città che resta con evidenti problemi di povertà, in alcune zone. Una città che, rispetto al pre 11 settembre, ti fa fare controlli di sicurezza in ogni dove. Ironica la visita al Campidoglio. Facciamo il giro classico e ci fanno i controlli di sicurezza. Ok. Però non ci fanno vedere né la camera dei rappresentanti, nè il senato. Ci informiamo e scopriamo che, con un pass facile da ottenere (e molto carino come souvenir) riusciamo a vedere entrambe le aule. Lo facciamo. Per la camera dei rappresentanti passiamo il metal detector, lo scanner corporeo, depositiamo tutti gli oggetti elettronici (e lo zaino) e non possiamo fare foto. Per il sentato entriamo con zaino e qualsivoglia oggetto ma dobbiamo limitarci a non fare foto. Mah… il tutto all’interno del medesimo palazzo ma con due regolamenti totalmente diversi.
Ora si va verso LV. Ieri ho studiato i video per il rinnovo delle promesse, che faremo con Elvis. Dovrei essere pronto.
Pubblicato il 25 agosto 2019 su Giorno Marmotta. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.
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