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Le uniche capsule compatibili che mi abbiano mai tentato (ma che non ho preso)
Da una delle mie più care amiche prima e da Mrs Puck poi, sono stato indottrinato al culto di Nespresso. Sono così devoto alla caus, che, non solo ne riconosco la qualità ma proprio le compatibili non mi hanno mai interessato.
Una volta caddi in una tentazione laterale: provai delle capsule compatibili di the. “Loro non le fanno, non è tradimento”. Per espiare le mie colpe, feci poi un pellegrinaggio a Losanna.
Le compatibili, comunque, non mi hanno mai interessato… fino ad un paio di weekend fa. Eravamo a Londra ed entrammo da Starbucks per un caffè ed uno spuntino (ve ne parlai già in un post di discreto successo). Lì scoprii che la nota catena di caffetterie fa delle capsule con la sua griffe. Tentai timidamente di proporne l’acquisto, per meri fini scientifici e di studio dei competitor… ma Mrs Puck non se l’è bevuta… la compatibile.
Temporary Store, anche senza volerlo
Il piccolo franchising da sempre vive di mode. Ci sono momenti in cui determinati tipi di negozi o attività commerciali sorgono come funghi. Alcuni attecchiscono, altri è abbastanza evidente che siano destinati a vita breve. Certo, quando l’economia era diversa operazioni del genere erano anche più facili. L’anno scorso scrivevo a proposito dei negozi di sigarette elettroniche, quest’anno direi che il trend del momento di chi vuole fare business a costi contenuti è quello dei negozi di capsule da caffè compatibili. Anche in questo caso, fosse nei panni dell’imprenditore, non firmerei un contratto d’affitto 7+7 per il negozio… a meno che non si sia propensi a cambiare franchising con una certa celerità mantenendo il medesimo spazio.
