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La gemella di Chernobyl

In pochi sanno che la centrale di Chernobyl, che già non era un gioiello di tecnologia quando successe l’incidente, ha ancora una gemella attiva in Armenia. Perché non viene chiusa? Semplice: produce il 40% del fabbisogno energetico della nazione e al momento non vi sono alternative. Per qualche anno è stata chiusa ma poi hanno dovuto, per necessità, rimetterla in funzione. È di pochi giorni fa la notizia che Armenia e Russia hanno raggiunto un accordo per la fornitura di tecnici e macchinari per la manutenzione. Il fatto che l’Armenia abbia scelto l’unione doganale filo russa rispetto a quella europea non è un fatto totalmente scollegato.ARMENIA. Fondi e tecnici russi per mantenere in funzione centrale nucleare di Metsamor – Geopolitica.

Ma quale Fukushima???

La gente si preoccupa per la centrale di Fukushima, relativamente moderna e sicura (relativamente…) ma l’ex Unione Sovietica ha situazioni molto più preoccupanti. Per esempio la vetusta centrale Armena, gemella dell’impianto di Chernobil. Sarebbe dovuta esser chiusa da anni ma è indispensabile al fabbisogno energetico del piccolo paese. Non a caso una sua chiusura programmata, ha determinato una serie di black out in tutto il paese. Tra l’altro, come riporta l’articolo sottostante, buona parte del deficit armeno è dato dalle spese per il carburante nucleare.

Del resto quali alternative hanno? Il paese non ha certo gli idrocarburi dei paesi vicini e neppure soldi per investire in energie alternative.

ARMENIA. Black-out energetico: l’impianto nucleare di Metsamor è vetusto e pericoloso – Geopolitica.