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Dio esiste e vive a Bruxelles
Niente da fare, come in molti aspetti della mia vita, anche al cinema sono chiaramente attratto dalle cose strane. Non si spiegherebbe altrimenti il fatto di essere finito ieri sera a vedere “Dio esiste e vive a Bruxelles”. Un film con tanti aspetti. Cupo ma speranzoso, truce ma divertente. Dio è un tipo crudele. Il figlio è scappato di casa per fare di testa sua e la figlia di 10 anni non lo regge più e sogna di fare lo stesso. Così per dispetto fa arrivare a ogni persona nel mondo la data esatta della propria morte e poi scappa per trovare i suoi sei discepoli. Questa in soldoni l’inizio della storia. Grottesca, che fa riflettere ma anche ridere di gusto. Se devo trovare un appunto, per come sono io, non posso accettare l’idea, peraltro diffusa, che le colpe dei mali del mondo siano di Dio. “Perché se Dio c’è ammette che si soffra tanto?” Il film non ambisce a dare risposte al male del mondo ma alla fine ci aiuta almeno a essere più ottimisti. In definitiva mi è piaciuto.
La cultura poi ti cura con premura
Così scrivevano gli immortali Skiantos nella canzone “Diventa Demente (la Kultura poi ti kura)”
Così faccio io stasera: visto che non ho nessuno che si prenda cura di me, lascio che lo faccia la cultura. Appena uscito dall’ufficio andrò a vedere la mostra di Viviam Maier (col forte sospetto che ne uscirò con il catalogo…) e dopo vado al cinema, sempre da solo, a vedere “Dio esiste ed abita a Bruxelles”.
A domani per i commenti. Subito invece la canzone degli Skiantos

