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Hamilton
Ore 6:45. Suona la sveglia.
Dormire in un letto a due piazze, che sembra a tre, ma svegliarsi con una parete parallela al proprio corpo. Accorgerai che nel sonno ci si è girati di 90 gradi.
Andare in bagno ed avere in testa “cartoni animati giapponesi” degli Elio e le storie tese. Farai delle domande. Ascoltarla prontamente sull’iphone e capire che quell’album rimarrà inarrivabile.
Affacciarsi alla finestra della propria stanza, al quinto piano dell’Ibis hotel di una cittadina che sembra molto americana e vedere in un parcheggio (quello che nella foto è in basso al centro) un tipo sui cinquant’anni che fa tai chi ma non fare in tempo a fotografarlo. Capire che la giornata, che pure ha un programma intenso, si preannuncia alquanto particolare.

