Breve manuale del buon recensore

Fino a poco tempo fa ero un felice ignorante.
Fino a poco tempo fa avevo nel cassetto un ebook dal titolo (tanto brutto quanto provvisorio) “Breve manuale del buon recensore”. Doveva, nell’era di internet e dei blog, raccogliere qualche spunto che speravo interessante indirizzato a chi, in modo dilettantistico o affacciandosi alla professione, voleva recensire videogiochi.
Fino a poco tempo fa avevo sentito parlare delle problematiche che gli youtuber stavano creando alle testate più strutturate e tradizionali del settore, ma poco più.

Poi sono andato alla GamesWeek di quest’anno e ho iniziato a conoscere meglio la questione. Soprattutto ora so chi è un soggetto come Favij.

Il mio ebook, se non cestinato, è stato profondamente sepolto nel mio cassetto e da lì non uscirà più. Che senso ha parlare di come si dovrebbe approcciare correttamente e professionalmente l’analisi di un videogioco se non solo il pubblico ma anche le case produttrici ora ritengono dei ragazzetti che si riprendono semplicemente mentre giocano i sommi esperti del settore?

Sono contento di non essere più attivamente nel settore, perchè dev’essere frustrante per i diversi amici che ci lavorano ancora avere a che fare con certi soggetti.

Sono un dinosauro e me ne compiaccio. Si stava meglio quando si facevano le partite a calcetto nella redazione di via Edolo e si ricevevano dal Simon le sue direttive redazionali (che in realtà erano più lezioni di sintassi e grammatica) rispetto ad oggi.

Pubblicato il 28 gennaio 2015, in Cattivo cinico egoista, videogiochi con tag , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.

Lascia un commento