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(S)coordinazione occhio-mano
Ci sono cose che, quando impari a farle in un certo modo, poi non cambi più. Mettiamo per esempio il mio rapporto col nodo della cravatta. Ho iniziato a doverlo fare stabilmente più o meno nello stesso periodo in cui sono andato a vivere da solo. Allora casa mia non era ricca di specchi (per usare un eufemismo e non che ora abbondino) e così ho imparato a farlo, diciamo, guardandomi da solo. Il risultato è che oggi, se mi metto davanti ad uno specchio, non so farmi il nodo alla cravatta. Ok, forse il fatto che la mia coordinazione occhio mano non è quella di un cecchino. Anche questo incide. Sono l’unico che ha problemi quando si trova a dover fare un’azione “ribaltando” la visuale?
Rompete le righe
Non sono il classico commercialista che va in ufficio tutti i giorni in completo, però la cravatta quella c’è molto spesso. Non mi da molto fastidio quindi talvolta mi dimentico addirittura di averla su. Spesso però non arriva (indossata) fino a sera. Nel pomeriggio, finiti gli appuntamenti, la tolgo e la butto (ops, volevo dire “la ripongo con cura”) nella mia borsa da lavoro. Risultato? alla fine ho lì dentro più cravatte che scartoffie. Stasera devo ricordami di svuotarla…

