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Un post snob. Sottotitolo: il malcelato orgoglio di apprezzare (davvero) Elio e le storie tese
Sono passati i tempi, ripresi dagli stessi Eelst nell’intro del loro primo album, in cui si veniva presi in giro anche solo a proporre agli amici l’ascolto di questo simpatico complessino. Ora Elio e soci sono conosciuti ma dire che sono apprezzati è diverso. Osannati dalla critica, il pubblico spesso si ferma solo alla loro esteriorità più forte, fatta di trasformismo e di testi provocatori.
Io sono un fan della prima ora. Uno di quelli che nell’88 (e anche prima) si scambiava le cassettine con gli amici. Uno di quelli che aveva il live di Borgomanero. Uno di quelli che quando li faceva ascoltare riviveva scenette come questa (della suddetta intro):
“Vabbè, però c’ho anche un disco nuovo che mi sono cattato che è mondiale, una bomba.”
“E attento che non ti esploda nel culo!”
“Ah ah ah ah!”
“Che sbiancata!”
“No, ma ascoltiamolo, e poi, cioè, è po… è troppo…”
“Sì ascoltiamo, senti che merda!”
“Tua Prinz!”
“Eh?”
“Troppo!”
Lo ammetto, sono snob. Io godo nell’apprezzare gli Elio e le storie tese. Io ho un malcelato istinto di superiorità verso chi li denigra. Io mi esalto ascoltando in cuffia La Canzone Mononota e sentendo tutto quello che c’è sotto nella base.
Ovvio, non sono un fanboy (non ne avrei neppure più l’età…) che li difende a spada tratta. Per esempio spesso mi trovo a discutere con altri apprezzatori degli Eelst sulla superiorità dei primi album rispetto agli ultimi, preferiti a quanto pare da chi ha meno anni di me. Per esempio odio le scelte delle loro scalette nei live. Per esempio mal sopporto Mangoni.
Da Mangoni a Mengoni… che probabilmente stasera vincerà Sanremo. Così come diciassette anni fa qualcuno vinse il Festival mentre io avevo i lacrimoni dal ridere per La Terra dei Cachi. Vincerà Mengoni, o chi per lui, complimenti. Però noi Fave siamo un gradino più su… 🙂
Sono mononotamente di parte (e me ne vanto)
Gioco, partita, incontro. Chiudete il festival di Sanremo. Finisca come finisca, gli Elio e le storie tese hanno dato una imbarazzante dimostrazione di superiorità. Già osannata dalla critica negli scorsi giorni (voto 9 sul corriere e già premiata per il testo) stasera la Canzone Mononota è stata eseguita per la prima volta pubblicamente. Puo’ piacere o meno, possono piacere o meno loro. Resta il fatto che è una canzone con un quoziente di difficoltà assurdo, coi cambi di ritmo e le variazioni sul tema. Il testo, ironico e sarcastico, è tra le loro cose recenti più ispirate. A diciassette anni da La Terra dei cachi, gli elio e le storie tese sono i più vecchi cantanti in gara ma si dimostrano ancora i più freschi e innovativi.
Qui sotto il link al video Rai
Sol chi non lascia eredità d’affetti
…poca gioia ha nell’urna! Così scriveva Foscolo ne I Sepolcri e così riprendeva anche Elio nella sua Urna ma questa è un’altra storia.
Quando però ti rendi conto ancora in questa vita che tutto sommato gente con cui hai avuto a che fare si ricorda di te in positivo, fa piacere.
Oggi per esempio il caporedattore dell’ultima redazione con cui ho collaborato mi ha chiesto la taglia per farmi avere la maglia della testata, anche se ormai da quasi un anno non scrivo più per loro. Piccole cose, ma fanno piacere.
Scarpeeee! Di M***aaaaaa! Da donnaaaa
Quale accessorio femminile è in grado di abbattere la libido anche del maschio più focoso? Le ballerine! Ok, le sabot erano peggio ma di quelle forse ci siamo definitivamente liberati. È ora di vincere un’altra battaglia.
E finiamo con la canzone che non fa mai male!
Nazionalpopolare: XFactor5
Già in passato feci outing in tal senso: quest’anno, per la prima volta, sto guardando XFactor. Non so come fossero le precedenti edizioni ma questa mi sta piacendo. Ieri sera si è consumata la semifinale e secondo me sono arrivati in fondo i tre più meritevoli.
Francesca si è confermata l’under più solida e meno banale, nel giorno della doppia eliminazione delle sue compagne di scuderia.
Antonella è brava e con una grande presenza scenica.
I Moderni da qualche puntata a questa parte hanno totalmente svoltato, diventando veramente i pupilli di Elio (menzione di merito per una citazione di Cara Ti Amo un paio di settimane fa).
Gli Eelst secondo me stanno anche dietro al successo delle under perchè se è vero che il loro giudice è Simona Ventura, la vera artefice delle loro fortune è la vocal coach Paola Folli, da anni ormai aggregata al simpatico complessino.

