Archivi Blog

Della fruizione museistica 3 (e poi basta)

Concludo la trilogia di post sui vari pensieri che mi sono passati per la testa durante le numerose visite ai museo che ho fatto in questa trasferta Parigina. 

Una cosa che mi ha sempre fatto molta invia, quando vado a una mostra, è vedere gli studenti, in genere di Belle Arti, che fanno i loro schizzi guardando un quadro o una scultura. È un modo che trovo molto affascinante di godere l’arte, di fissare a modo tuo quello che questa opera ti trasmette. Io al massimo posso fissarlo nella memoria. Il che vuol dire, conoscendo la mia memoria, che posso al massimo prendere degli appunti sulle sensazioni che un’opera mi trasmette.

Comunque invidio chi ha questa possibilità di fissare così un ricordo, anche perchè sono sempre in genere un filo geloso di chi ha delle doti artistiche, dato che io ne sono piuttosto sprovvisto.

studenti al museo Rodin

 

Arese: c’era una volta l’Alfa Romeo

Giusto lo scorso weekend passavo in auto a fianco dei vecchi stabilimenti dell’Alfa Romeo di Arese, un complesso ancora imponente, dallo struggente e triste fascino del declino.

E’ di oggi la notizia della messa in mobilità degli ultimi 79 dipendenti. Un declino iniziato dagli anni 80 e a cui non si è riusciti (o non si è voluto?) porre un freno.

Anche il museo dell’Alfa è stato di recente chiuso e quindi lo stabilimento diventerà presto una cattedrale nel deserto, più di quanto non sia già ora.

Se dello stabilimento del Portello si è ormai persa memoria, la stessa fine farà negli anni di quello di Arese, sempre che si trovi da riconvertire l’area.

Arese: mobilità per 79 lavoratori Alfa Romeo.