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Guardando il rogo

Oggi è fin troppo facile, purtroppo, parlare del rogo di Notre Dame. Mi soffermerò solo su un paio di spigolature in merito.

La sparata di Trump, secondo il quale avrebbero dovuto usare gli aerei antincendio per spegnere il rogo, è quanto di più ignorante ci possa essere e dimostra la più biega mentalità statunitense, che incorpora benissimo: fare l’elefante in un negozio di cristalli.

Anche se, fortunatamente, non si tratta di un attentato e non ci sono vittime (so solo di un pompiere ferito gravemente), guardare le immagini del rogo mi ha fatto la fatto la stessa impressione dell’11 settembre.

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App internazionali e viaggiatori nerd

L’altra sera Mrs Puck and I eravamo a Parigi e non sapevamo dove andare a cena. In passato ci si sarebbe mossi a zonzo o si sarebbero guardati consigli di qualche guida. Più di recente ci si sarebbe affidati a TripAdvisor. Ogni si può fare un passo in più e noi l’abbiamo fatto con somma soddisfazione: ci siamo affidati a The Fork. Si tratta di un’applicazione, sempre del gruppo TripAdvisor, che consente di prenotare ristoranti (spesso con forti sconti). Ormai la usiamo anche a Milano con una certa frequenza e per me è molto meglio dei coupon di Groupon. Lì spesso si viene trattato come clienti di serie B, con The Fork non mi è mai capitato. 

Tornando all’altra sera, abbiamo individuato la zona in cui volevamo cenare e abbiamo iniziato a scorrere i locali con i maggiori sconti. Se qualcuno ci intrigava, guardavamo le foto e le recensioni di TripAdvisor (direttamente dalla App di The Fork). La scelta è caduta su un piccolo ristorante giapponese che, più che il solito sushi, offriva piatti grigliati alla giappo. Due click e il gioco era fatto. Una bella cena, scontata al 40%, in tutta comodità.

Ieri giornata di tour parigino. Tra attrazioni da lato A e da lato B. L’aneddoto migliore è successo in un ascensore delle gallerie Lafayette, mentre salivamo sul terrazzo per godere dell’ottima vista panoramica (come suggeritomi da un blog che seguo). Mrs Puck (che, per chi non lo sapesse è alta come me, quindi non poco) entriamo nell’ascensore. All’interno due ragazze italiane tra o 20 e i 25 anni.  Si guardano e, non immaginando la nostra nazionalità, una fa all’altra “mi sento bassa”, “eh sì” le fa eco l’altra. Io mi sforzo di non ridere per non farmi beccare. Loro intanto continuano a parlare dei fatti loro, sicure di non essere capite. Arrivati al piano vorrei fare il bastardo e dargli strada dicendo “prego”, però evito. Usciamo prima di loro e mentre ci seguono ancora sento “eh mi sento bassa”.

I blog che leggo: Conosci Parigi

i-4-mercatini-di-natale-da-non-perdere-a-parigi-lingressoIn questa rubrica, in genere vi parlo di blog che leggo ma di gente che non conosco. In questo caso invece il blogger è un mio amico che si è trasferito a Parigi e che in queste pagine parla delle cose meno conosciute che si possano fare nella capitale francese.

Forse erroneamente, mi prendo anche una minima parte della scintilla iniziale del blog perché, quando vado a trovare lui e la compagna, chiedo sempre di farmi vedere la Parigi lato b o lato c. Infatti negli itinerari ho trovato anche diverse passeggiate fatte assieme.

Egocentrismo a parte, il sito mi piace molto perché è costantemente aggiornato con segnalazioni interessanti e per nulla scontate.

Sorgente: Conosci Parigi | Conosci Parigi

A spasso per una Parigi prettamente Uggiosa 

Ovvero: pensieri sparsi, raccolti male, usciti dalle diverse giornate in giro per Parigi (ma che non meritavano, a mio insindacabile giudizio) di essere sviluppati all’interno di un post tutto loro.

– i parigini hanno alcune abitudini per le quali sono molto più imbruttiti dei milanesi. Sulle scale mobili si distinguono tra chi cammina e chi corre. Chi si ferma è perduto.

– la regola d’oro delle all stars bianche vale anche qua.

– le donne francesi raramente si fanno le sopracciglia e sospetto una loro parentela col front man del mio gruppo preferito…

– i parigini, sia chi lavora nei locali che quelli coi quali ho avuto modo di interagire per strada, li ricordavo molto più scostanti e meno cordiali.

Lo so, non è molto come considerazioni, ma considerate appunto che sono quelle residuali rispetto a quelle diventate post veri e propri 🙂 Ne ho ancora un paio già pronti ma ve li proporrò nei prossimi giorni. Ora sono in aeroporto che aspetto il mio volo, con le canoniche due ore di anticipo, per sentirmi a posto come uomo ansioso 🙂

 

Metro parigina vs londinese

La metropolitana parigina è quella londinese hanno diversi punti in comune. Sono entrambe molto vecchie e coprono in modo molto capillare la pianta della propria città. La loro età però presenta anche delle problematiche che metropolitane più recenti non hanno. Il principale è legato al fatto che sono difficilmente accessibili ai disabili. Quella parigina ancor più di quella londinese è un tortuoso sali scendi di gradini, solo raramente accompagnate da scale mobili. Un altro drammatico punto in comune è quando si trova una discesa per una fermata, non è detto che la banchina sia così vicina. Per esempio Chatelet… Si può vagare a lungo in tortusi cunicoli prima di arrivare al punto desiderato. 

  

 

Della fruizione museistica 3 (e poi basta)

Concludo la trilogia di post sui vari pensieri che mi sono passati per la testa durante le numerose visite ai museo che ho fatto in questa trasferta Parigina. 

Una cosa che mi ha sempre fatto molta invia, quando vado a una mostra, è vedere gli studenti, in genere di Belle Arti, che fanno i loro schizzi guardando un quadro o una scultura. È un modo che trovo molto affascinante di godere l’arte, di fissare a modo tuo quello che questa opera ti trasmette. Io al massimo posso fissarlo nella memoria. Il che vuol dire, conoscendo la mia memoria, che posso al massimo prendere degli appunti sulle sensazioni che un’opera mi trasmette.

Comunque invidio chi ha questa possibilità di fissare così un ricordo, anche perchè sono sempre in genere un filo geloso di chi ha delle doti artistiche, dato che io ne sono piuttosto sprovvisto.

studenti al museo Rodin

 

Della fruizione museale 2

Ieri sono stato al museo di Rodin. Opere a parte, sono stato colpito da due cose. La prima è stato imbattermi in una visita guidata dedicata ad un gruppo di non vedenti. In effetti la scultura è un tipo di arte di cui può fruire anche chi ha questo tipo di disabilità. La guida infatti gli descriveva le opere e i bozzetti consentendo di toccarne alcune, in genere le opere in bronzo che, rispetto a quelle in marmo bianco o in gesso, risentono meno del contatto. Ho trovato la cosa molto bella. 

La seconda cosa che mi ha colpito? Che domande: ve ne parlo in un prossimo post.

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