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App internazionali e viaggiatori nerd
L’altra sera Mrs Puck and I eravamo a Parigi e non sapevamo dove andare a cena. In passato ci si sarebbe mossi a zonzo o si sarebbero guardati consigli di qualche guida. Più di recente ci si sarebbe affidati a TripAdvisor. Ogni si può fare un passo in più e noi l’abbiamo fatto con somma soddisfazione: ci siamo affidati a The Fork. Si tratta di un’applicazione, sempre del gruppo TripAdvisor, che consente di prenotare ristoranti (spesso con forti sconti). Ormai la usiamo anche a Milano con una certa frequenza e per me è molto meglio dei coupon di Groupon. Lì spesso si viene trattato come clienti di serie B, con The Fork non mi è mai capitato.
Tornando all’altra sera, abbiamo individuato la zona in cui volevamo cenare e abbiamo iniziato a scorrere i locali con i maggiori sconti. Se qualcuno ci intrigava, guardavamo le foto e le recensioni di TripAdvisor (direttamente dalla App di The Fork). La scelta è caduta su un piccolo ristorante giapponese che, più che il solito sushi, offriva piatti grigliati alla giappo. Due click e il gioco era fatto. Una bella cena, scontata al 40%, in tutta comodità.
-81%
Questo weekend io e SCM dovevamo andare a Roma e cercavamo una doppia su booking.com. Stavamo guardando le offerte quando siamo stati attratti da un clamoroso “-81%” che faceva crollare il prezzo di una camera all’interno del nostro prezzo di riserva (nell’interno dei cento euro). Per una volta facciamo i nomi e i cognomi: Relais San Pietro. Guardiamo le foto e pare carino. In effetti le altre stanze offerte su booking hanno prezzi dai settecento euro in su. Un po’ titubanti, decidiamo di rischiare, anche perchè è ben posizionato per il nostro itinerario. In fondo a quel prezzo si trovavano quasi solo bettole. Verifico anche sul loro sito ufficiale e in effetti ci sono le stanze prezzolate ma anche alcune messe in vendita a circa cento euro. Ecco l’inghippo, penso, quello è il prezzo solito, mica il famigerato -81%…
Arrivano a Roma e ci dirigiamo vero l’albergo. Navigatore alla mano, ci avviciniamo alla posizione. “Beh ma ci siamo passati davanti” fa SCM. “Ma va! Era un estetista” Replicò io. Avevamo drammaticamente ragione entrambi: l’hotel che (non l’avevo detto) millanta anche una Spa, condivide l’ingresso è la reception con un estetista… Comunque la prenotazione c’è e ci danno le chiavi della stanza. Notò subito che a piano terra e al primo piano ci sono stanze individuate da numeri. Al secondo sono invece contraddistinte da nomi di artisti. Quelle più care saranno lì, penso tra me e me, ormai convinto che ci abbiano dato la stanza standard.
Entriamo e in effetti la nostra stanza è molto standard. Confermo: pulita, arredamento recente, bagno in ordine, Wi-Fi gratuito. Insomma, un buon 3 stelle ma nulla più. Usciamo, giriamo per Roma e rientriamo stravolti. Qui la stanza denota qualche magagna: la via è molto rumorosa e decidiamo di chiudere la finestra. Molto meglio ma… Che caldo! Accendiamo il condizionatore… Ma anche no: ci proviamo in tutti i modi ma non parte. Meglio il caldo del rumore, che peraltro è garantito da un ronzio meccanico di ignota provenienza, e proviamo a dormire. Non avevamo però fatto i conti con i vicini di stanza. Infatti c’è una sorta di porta comunicante che dev’essere di carta velina: sentiamo tutto quello che succede di là. Per fortuna non molto… E la notte passa tranquilla.
La mattina la colazione è servita al terrazzo del terzo piano. Per fortuna che è una discreta giornata e i tavolini sono anche all’esterno, perchè altrimenti avremmo dovuto attendere si liberasse un tavolo. La colazione è nella norma ma mentre mangio scruto i commensali: chissà chi di loro ha speso settecento euro. Infatti se arrivassi lì dopo aver speso quella somma sarei un bel po’ arrabbiato…
Non fraintendetemi: vale esattamente il prezzo che abbiamo speso. Però non cercate di intortarmi dicendo che mi state facendo uno sconto al limite del pazzesco… Infatti le recensioni su tripadvisor parlano di un buon hotel, in ottima posizione, a prezzo contenuto.
Sono un viaggiatore di bocca buona
Leggo Tripadvisor e penso che o la gente ama parlar male delle cose, ho io ho una soglia di tolleranza molto alta quando si tratta di alberghi. Proprio oggi ho pubblicato una recensione positiva dell’hotel dove abbiamo alloggiato questo weekend. Dopo averlo fatto ho letto gli altri commenti: dire che fossero negativi è usare un eufemismo. Io credo avere un certo livello di igiene che tengo e che richiedo, quindi non mi pare di essere uno che dorme nei letamai. Anche YdR vi potrà confermare le mie preoccupazioni prima di vedere l’hotel dello scorso anno ad Amsterdam.
Molto c’entra che gli italiani sono criticoni e che devono entrare un po’ nell’ottica dei rapporti qualità prezzo degli hotel londinesi ma veramente si leggono delle cose esagerate.