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Sindaci, palme e scimmie

Per la serie “piccoli cabarettisti crescono”, pare che oggi il sindaco di Milano Beppe Sala, si sia lanciato in un esilarante siparietto (oh, sono sarcastico, sia chiaro a tutti) con il vincitore di Sanremo, Gabbani. Alla presentazione del concerto gratuito di Radio Italia, il sindaco ha invitato il cantante a esibirsi ne Occidentalis Karma, sotto le famigerate palme di piazza Duomo, che tante polemiche hanno suscitato. In un crescendo di simpatia, è uscita anche l’idea di ribatezzare la canzone Occidentalis Palma.

Scusate, vado a morire. Ciao

Sorgente: Sala invita Gabbani a cantare sotto le palme di piazza Duomo: sarà “Occidentalis Palma” – Cronaca

 

Ps io spero sempre che nei prossimi concerti degli Elio e le storie tese (se ce ne saranno), durante “il vitello dai piedi di balsa”, quando il testo recita “ma la legge prevede una pena aggiuntiva per questo reato l’ascolto forzato di…” il simpatico complessino intoni Occidentalis Karma. I meno avvezzi devono sapere che, nel corso degli anni, la canzone suonata a quel punto è variata, a seconda delle hit penose del momento.

L’albero di Natale che riprende vita

Ai primi di dicembre scrissi un post sull’asfittico albero di Natale di Piazza Duomo a Milano. Chiosavo l’articolo auspicando che non rappezzassero la situazione attaccando ramo posticci. Il peggio non è il fatto che poi proprio questo sia stato fatto, quanto il revisionismo storico che è seguito alla cosa. Tutti ecologisti ed esperti di alberi di Natale a dire che “si è sempre fatto così” (balle, imho) o “meglio così che tagliare un albero sano”. Mah… Mi direi perplesso ma non lo sono. È perfettamente lo specchio dei tempi, in cui tutti sanno tutto, soprattutto se questo serve per dire avvalorare le tesi dominanti. Comunque prendiamolo come un miracolo di Natale e andiamo avanti: l’albero è quasi carino.

 

Quella incontenibile voglia di photobombing

Da quando sono iscritto in palestra in piazza Diaz, mi capita molto più spesso di attraversare piazza Duomo. Lì è tutto uno zigzagare per evitare d’intromettersi nella foto di qualche turista. Voglia che però è sempre più forte. Uno di questi giorni inizio veramente a mettermi alle spalle di qualcuno e fare il segno di vittoria con le dita (il presenzialista? Qualcuno ha nominato il presenzialista?) oppure fare le boccacce. Insomma, fare del photobombing. Prima o poi cedo. Prima o poi trovo qualcuno che dopo mi lascia una centra in faccia…