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Spontini
Che piaccia o che non piaccia, Spontini fa sempre discutere i milanesi. Ne ho avuta l’ennesima riprova l’altro giorno, quando ho pubblicato su Facebook la foto che fa da incipit a questo post. Da qualcuno ritenuta la miglior pizza al trancio di Milano (io non sono tra quelli), Spontini si è sempre distinto per la standardizzazione dell’offerta: pizza margherita normale o abbondante, al massimo aggiunta di acciughe, pasta al forno e bevande. Ora il mito dell’offerta fissa è crollato. Ci sono gli Spontini Rossi (più classici) e i neri (più simili a cast food) ma soprattutto ci sono diverse varianti sulla pizza. Resta un mito Milanese, ma ormai ha ben poco di differenziale.
Il rosso e il nero (di Spontini)
Che piaccia o no, Spontini è un’istituzione della pizza al trancio milanese. Personalmente non condivido l’idolatria di molti ma ogni tanto ci vado. Insomma: una buona pizza e poco più. Per chi, non milanese, non lo conoscesse, è appunto una catena di pizza al trancio caratterizzato dalla standardizzazione dell’offerta. Solo Margherita, normale o abbondante. Questo quello che normalmente si poteva trovare dietro la classica insegna rossa con logo bianco. Da qualche tempo qualcosa è cambiato. C’è un altro Spontini (questa volta con insegna nera) che però, a giudicare dal sito ufficiale, fa sempre parte della catena. Una serie di punti vendita in centro con un po’ di differenze rispetto al modello classico: locali più piccoli, solo posti in piedi con bancone, location di pregio e tre tipi di pizze. Un modo per cercare di raccogliere il maggior flusso di turisti che affolla il centro.
Una pizza in compagnia, una pizza da solo
Ieri sera tornavo verso le 20.30 dalla palestra. Molta fame e poca voglia di cucinare. Ho fatto allora una cosa che, la sera, non faccio mai: sono andato in pizzeria da solo. In genere a mezzogiorno non ho problemi a mangiare da solo, in fondo è solo pausa pranzo. La sera è diverso, di norma mi fa tristezza. Lo so, è un mio limite. Limite che stasera ho superato senza grossi problemi, complice anche il posto in cui sono andato: una pizzeria sotto casa dove l’utenza settimanale è prettamente di uomini lavoratori in trasferta. La pizzeria degli edili, la chiamiamo generalizzando. Che poi fanno una buona pizza e nel weekend hanno anche dell’ottimo pesce. Però, soprattutto in settimana, l’utenza è quella. Comunque mi sono fatto una pizza e una birra, mentre mi echeggiava in testa questa canzoni degli elii che (cosa ve lo dico a fare) hanno una canzone per ogni occasione.
Pizzeria Buona Pizza Milano – Pizza a domicilio
Per una volta vorrei fare un pubblico plauso ad una pizzeria. Su Just Eat ho provato diversi locali che mi consegnassero in ufficio ma da quest’estate ormai ordino solo dalla Pizzeria Buona Pizza (e Kebab). La pizza è buona, niente di eccezionale ma buona. Sapete che non è da me lanciarmi ne “la miglior …. di Milano”. Hanno però un grandissimo pregio: la velocità e la puntualità. Ammetto che con loro mi sento un po’ in colpa: per comodità ordino sempre su Just Eat invece di chiamare per l’ordinazione. Così facendo loro pagano le commissioni e un po’ mi spiace… però è troppo comodo (anche per il pagamento diretto online). Quindi, anche per liberarmi un po’ la coscienza, ve li consiglio: se lavorate in centro e cercate una pizza, è un’ottima soluzione.
Ma è una nostra pizza?
Pero ha una densità di pizzerie per abitante davvero ragguardevole. Per sostenere l’economia locale ecco che ogni tanto stacco dal frigo uno dei listini prezzi e ordino una pizza. Ho la passione per prenderle con le peggio porcate sopra, in genere pure in combinazioni che ne moltiplichino la pesantezza. La capostipite di tutte le pizze pesanti peresi era la “Del Baffo”, da me chiamata “al topo morto” per il piacevole olezzo che lascia in casa una volta finita. Condimenti: cipolle, capperi, tonno, acciughe.
La mia ricerca dell’unteria sulla pizza mi porta a ordinarne di non molto gettonate. Qualche tempo fa, col mio amico Andrea, rimanemmo un po’ in attesa al telefono perchè chi prendeva l’ordinazione non trovava la nostra pizza sul menù. Ieri sera sono andato oltre. Chiamo, dico la pizza, resto in attesa. Sento il tipo che sacramenta, mi richiede il nome, torna a cercare. Alla fine mi fa: “ma è sicuro che non la prende in un’altra pizzeria questa?” No, sono sicuro, ho in mano il vostro depliant da cui ho anche preso il numero, sono sicuro! Alla fine l’ha trovata. Per la cronaca ieri sulla pizza c’era: uovo, cipolla, pancetta e qualcos’altro che non ricordo.
