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Dentro un quadro di Hopper
Giornata a zonzo per Portland, che si è rivelata piccola ma più carina di quanto pensassi. Nel pomeriggio abbiamo preso il traghetto postale e abbiamo fatto il giro della baia. Tutti gli isolotti erano un brulicare so fantastiche ville che, al bel sole di oggi, sembravano uscite da un quadro di Hopper. Non a caso artista della zona. Tre ore tra sole, brezza marina e bei panorami. Dev’essere una vitaccia vivere qui.
Crescendo rossiniano alberghiero
La prima lunghissima giornata di viaggio è finita. Iniziata uscendo di casa alle 9 italiane e finita infilandosi in un letto del Maine alle 1.30 di notte. Al netto del fuso, quasi 22 ore filate (o quasi) sveglio. Il primo motel statunitense è un motel 6. Si legga sul vocabolario alla voce cheap. Del resto nelle prime notti abbiamo optato per soluzioni di più basso profilo per andare a salire finendo con soluzioni decisamente carine (si spera) tra New York e Las Vegas. Intanto lo smaltimento del fuso sembra andare bene. Vediamo cosa ci offre oggi di interessante Portland.


