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Dell’educazione musicale

Verso i quattordici anni, io e mio cugino passavamo diverso tempo assieme, anche se lui ha dieci anni in più di me. A quei tempi cercò di inculcarmi un po’ di cultura musicale. Vinse facile facendomi conoscere gli Elio e le storie tese. Ai tempi non era ancora uscito il loro primo album e ci si passava le cassettine dei bootleg. Lavoro molto più arduo ebbe con Prince. Non era musica facilissima per un ragazzino e il folletto di Minneapolis lo iniziai ad apprezzare solo molto tempo dopo (anche se non divenni mai un vero e proprio fan). Quella infarinatura, a base di Kiss e Purple Rain, mi servì però per apprezzare il funky (e da lì altri gruppi come gli Spin Doctors). Mi ero ripromesso, se mai fosse tornato a Milano, di andare ad un suo concerto. Ormai è troppo tardi. Ciao Artista Una Volta Conosciuto Con Il Nome Di Prince

A me piacciono le canzoni che non piacciono a nessuno.

L’affermazione nel titolo non è generale ma rivolta ai cantanti famosi. Cioè, dei grandi mi piacciono, come a tutti, i classiconi. Però mi rendo conto che per quanto riguarda le altre canzoni, le mie preferite sono in genere schifate dai fans.

Così per Springsteen mi piace Girls in their summer clothes, per Prince Little Red Corvette, per George Micheal Father Figure, per i Genesis Invisible Touch (e con questa aspetto almeno da tre persone gli insulti…)