Archivi Blog
La Christchurch ferita
Siamo arrivati a Christchurch la sera tardi. La nostra principale preoccupazione era lasciare in albergo le valigie e trovare un posto ancora aperto che ci desse da mangiare. Sapevo il nostro hotel fosse in centro ma il paesaggio arrivando, dopo la solita periferia di casupole, motel e concessionari d’auto, sembrava strano. Troppi isolati liberi. Arrivando a destinazione, nonostante il buio fu più chiaro. Tutto quello spazio erano “semplicemente” gli isolati degli edifici rasi al suolo dal terremoto del 2011 o comunque abbattuti perché danneggiate. Il vuoto era intervallato da alcuni vecchi palazzi e sporadiche nuove costruzioni, come il nostro hotel. Con la luce del giorno la situazione appariva ancora più toccante. La maggior parte delle vecchie costruzioni erano in realtà inagibili e transennate, probabilmente in attesa di demolizione, qualcuna di restauro. Non avevo mai visto un The day after e per quanto siano passati tre anni e si vede che stiano lavorando, fa parecchio impressione. La città è comunque viva e i lavori fervono. La maggiore preoccupazione è la cattedrale, parzialmente danneggiata. A quanto letto, il vescovo anglicano la vorrebbe demolire, i cittadini restaurarla. Ci sono poi altri progetti, come un centro commerciale ricavato da container. Detto così pare una cosa squallida ma in realtà è piuttosto di design. Insomma, la città è viva.


