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Sempre di mercoledì
C’è chi odia il lunedì (vedasi la prima canzone qui sotto), c’è chi si lamenta che certe cose succedano solo di domenica (e qui si passi al secondo video). Io da qualche mese mi sto rendendo conto che le grane saltano sempre fuori il mercoledì, anche e soprattutto al lavoro. Neppure oggi è stato esente da questa spiacevole ricorrenza. Tanto fra poco è giovedì.
La sindrome di Baglioni

Noi uomini siamo, potenzialmente, fortunati. Se il tempo decide di esser galantuomo con noi, possiamo giovare di quella che chiamo “La sindrome di Baglioni”.
In pratica si tratta dell’essere decisamente più piacenti in età matura, piuttosto che in giovinezza. L’icona del cantautorame italiano per me ne è l’esempio più palese. Un altro, che mi face notare un’amica di recente (trovandomi concorde) è Daniele Silvestri. Che i cantautori italiani invecchino bene?
Fuor di polemica, trovatemi una donna per la quale si possa dire la stessa cosa.
Di recente c’è chi sosterrebbe ne sia affetto pure io. A parte che non sono così convinto non mi prendessero in giro, resto comunque basso nella scala estetica maschile 🙂
Un sabato sereno
Sono in ufficio. Senza il telefono che suona sono riuscito in due ore a fare molto di più che in intere mattinate. Il tempo è grigio, invidio un po’ gli amici in montagna ma sono stranamente allegro. Ora sistemo le ultime cose e vado in palestra, avendo sempre in testa questa canzone.
Buon weekend a tutti
Tutta colpa di Freud
Dopo “Prima di essere un uomo” (che da ieri è nel sottotitolo del mio blog)
Dopo “Le cose in comune” (che in questo periodo non mi pare il caso)
Dopo “L’y10 bordeaux” (che ho appena messo in un post)
Dopo “Le strade di Francia” (che finirà in un post mentre sarò a Parigi)
Soprattutto dopo “Testardo” ora “Tutta colpa di Freud”. Ma come fa Silvestri a raccontare così bene cosa mi passa dentro?
Com’è che ancora rischio l’infarto se…
Ieri sera, stupidamente, mi è preso un colpo vedendo un’auto posteggiata sotto casa mia. Non era un Y10 ma il concetto cambia poco. C’è che sono un fesso e c’è che della bella canzone di Daniele Silvestri il passaggio che meglio mi rappresenta è:
“…con un sorriso, vedi, che sto conciliando al vago senso che ho di averlo preso in culo”
