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Lettera al mio PT

Caro PT, sei tornato a casa. Era il 13 agosto quando un Tir ci ha investito in autostrada, sulla via di una vacanza tanto sognata quanto poi concretizzata in modo diverso dalle attese.
Tu hai la pellaccia dura, molto più di me, così noi ne siamo usciti illesi e tu ammaccato ma tutto sommato in buone condizioni.
Poi sono arrivati altri Tir a travolgermi, meno fisici, così la tua riparazione è diventata un po’ una metafora.
Ti han detto che valevi meno delle riparazioni delle quali avevi bisogno. Forse se esistesse un carrozziere per i miei danni, mi direbbe lo stesso. Io però mi sono impuntato, per gratitudine, per superare quest’estate ma perchè in fondo non c’è altra auto che voglia oltre a te. Certo, ho dovuto guardarmi in giro mentre litigavo con l’assicurazione ma è altrettanto vero che nulla mi ha convinto, fondamentalmente perchè non volevo convincermi. Come scrivevo qualche tempo fa “i passeggeri passano, il pt resta”. Oggi sei tornato a casa e anche io mi sento meno acciaccato 🙂

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