Archivi Blog

La maledizione lavorativa di capodanno 

Da sempre sono abituato a non tirare particolarmente tardi la sera in ufficio. Le eccedenze lavorative preferisco in genere gestirle con i sabati mattina lavorativi. Questo, da un paio d’anni a questa parte, ha una preoccupante eccezione: la settimana di capodanno. L’anno scorso il 30 avevo lavorato fino a tarda sera coi colleghi e il 31 fino alle cinque del pomeriggio, per colpa di un Concordato Preventivo. Quest’anno tutto sembrava risolversi al meglio: alle 17.30 del 29 dicembre mi preparavo a uscire, con i documenti per una riunione la mattina dopo. Il 2015 lavorativo  doveva concludersi così. Invece no. Ieri è scoppiata una magagna. In ufficio fino alle 23.30, oggi trasferta verso Bergamo a raccogliere una firma e riunione di oggi spostata a domani. Ottimo direi.

Il blog e il segreto di pulcinella

La mia pagina Facebook è visibile sono a chi ho in lista amici. Alcune persone con cui sono in contatto lavorativamente sono state preventivamente bloccate sul social network in modo che non vedano neanche che ci sono. Col blog questo non posso farlo: resta l’unica porta aperta sulla mia vita privata che le persone che conosco professionalmente possono avere. Ovvio, in ufficio nessuno lo conosce (o almeno nessuno dovrebbe conoscerlo) e non ne parlo certo ma il rischio che venga scoperto c’è.

Oggi ho passato due interessanti ore in riunione con dei commerciali di una nota azienda che ha lo stesso nome di una casa automobilistica per valutare un’eventuale campagna pubblicitaria web per una vendita immobiliare che devo fare. Visto che poi una certa conoscenza dell’argomento l’avevo, alla fine si sono informati sul come mai. Mi è scappato che ho un blog. Visto dove lavorano, se solo ci dedicano cinque minuti mi sa che sono già qua a leggere queste pagine. Nel caso, li saluto. 🙂

Voce di un uomo che grida nel deserto

Anni fa, in ufficio, cambiammo la fotocopiatrice. Stufo di vedere che quella vecchia veniva trattata coi piedi, produssi il cartello che ci propongo qui sotto. Inutile dire che rimase fondamentalmente inascoltato è che ora fa ancora bella mostra di sé, ignorato è un po’ ingiallito. Adoro le cause perse.

/home/wpcom/public_html/wp-content/blogs.dir/8fc/24797867/files/2014/12/img_6028.jpg

L’ora che non passa

C’è un’ora nel corso della giornata che, statisticamente, vi passa molto meno delle altre? A me sì: dalle 15 alle 16. Riprendo alle 14 e la prima ora vola. Dalle 16 si inizia ad essere in discesa. Ma quell’ora lì…