Flower burger
Non di sola carne vive l’uomo, ma conta molto anche la patata. In questo modo mi hanno convinto a provare l’hamburgeria vegana Flower Burger, che vede tra i fondatori Viola, una delle mie preferite tra le ex partecipanti di Masterchef. Premetto che lei non c’era,quindi la serata è partita male. Il locale, piccolo e in zona Porta Venezia, è strutturato come un fast food con una ventina di posti a sedere. Siamo arrivati verso le 21 e il posto era gremito, con diverse persone in piedi ad attendere. “cavolo, che successo!” ho subito pensato.
In effetti il locale è frequentato ma bisogna dire che il servizio non è prorio fast e questo spiega anche perchè risulti comunque parecchio affollato. Ci sono sei panini tra cui scegliere, con tre tipi di non-ham burger burger diversi: ceci, seitan e tofu. Ho optato per quello di ceci con salsa piccante e tartare di cipolle di tropea. Patatine di ordinanza (fatte a spicchi e speziate) e birra Menabrea. Siamo riusciti a guadagnare un tavolo appena prima che i nostri panini fossero pronti. Il giudizio gastronomico è positivo, anche se trovo strano doverli per forza chiamare “burger” anche se capisco i motivi di marketing.
Pubblicato il 19 novembre 2015, in Giorno Marmotta con tag burger, ceci, flower burger, flowerburger, hamburger, masterchef, seitan, tofu, vegan, vegano, viola. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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