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Altro che calze parigine! (LOL)
Pur apprezzando le esternalità positive di un guardaroba omogeneo, ogni tanto penso che vesto in modo fin troppo ordinario. Ecco che quindi in mio soccorso arriva il fatto di avere la mia addetta stampa preferita che posso sfruttare per ravvivare un po’ il mio look senza sconfinare nel ridicolo. A Londra ho quindi scoperto con sommo piacere il brand Ben Sherman e oggi sfoggio con orgoglio delle calze a righe. Scommettiamo che avrò più “mi piace” della pagina “calze parigine” di cui più volte vi parlai? No eh? 🙂 Vabbè però intanto ho ravvivato un po’ la mia fama di fashion blogger… attendo commenti delle mie colleghe lettrici…
Dell’efficienza del guardaroba omogeneo
Per la biancheria, calze e intimo, sono molto abitudinario. L’acquisto sempre negli stessi posti e il risultato è semplice: il 70% abbondante delle mie calze è raggruppabile in due modelli identici, uno blu e uno marrone. Questa monotonia, con un articolo che valuto sicuramente secondario, ha sicuramente degli aspetti positivi. Di sicuro non ho l’imbarazzo della scelta la mattina: se vado sulle tinte blu ne ho una, se vado sul verde marrone altre. Soprattutto però una calza spaiata non è destinata alla fine: aspetterà un’omologa per avere nuova vita. Convergere all’efficienza.
Dualismi velati
Con un paio di amici siamo grandi fans della pagina Facebook “Calze Parigine“. Se vogliamo sono una rivisitazione alla moda dell’autoreggente anni 90, però è indubbio che siamo un moltiplicatore positivo d’intrigo.
Stamattina pensavo che l’antitesi, nel medesimo campo, delle Parigine sia l’Atroce Gambaletto. Ok, io lo pensavo guardando una sciura ultrasettantenne che portava fuori il cane alle 7,30 di mattina ma lo stesso credo che l’effetto divisore d’intrigo ce l’abbia anche su di una bella ragazza.
Un po’ come il dualismo Scarpe col tacco vs Ballerine. Non credo di dovervi spiegare dove penda l’ago delle preferenze.
Fine di un post inutile, superficiale, fianco sessista. Buona giornata.
