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La borsa si mette

Non si smette mai di imparare. Oggi discutendo con le mie socie, ho scoperto che la borsa si mette. Io ho sempre pensato si portasse. Questo apre entusiasmanti (???) ambiti di discussione nella distinzione tra indumento ed accessorio. Ma non è il momento di discorsi così aulici. Conta il fatto che sono stato tacciato di essere il solito maschio che non capisce niente delle cose fondamentali della vita.
Lunga vita al piano ammezzato!

ACE

Non, non parliamo di succhi di frutta. Del resto il gusto Ace è ormai in fase di disintrigo: neppure le Grandonne (che ne erano avide) lo bevono più.

Volevo parlare della certificazione energetica degli immobili (ok, argomento palloso).

Sono sempre stato fissato col risparmio energetico e comunque col contenimento sostenibile degli sprechi domestici. Ho sempre considerato il mio appartamento relativamente ben coibentato. Ora mettono in vendita una mansarda e, come obbligo di legge, mettono la classe energetica: E. Sono perplesso. Ok che la mansarda ha un maggiore dispersione termica…però al massimo casa mia sarà D. Non meglio. Onestamente speravo qualcosa di più.

La verdura colorata (strana)

In un periodo in cui i programmi televisivi hanno sdoganato gli chef come star, dove Cracco pubblica un libro intitolato “se vuoi fare il figo usa lo scalogno”, la GranDonna è intrigata dagli ingredienti di nicchia.
Basta girare il reparto frutta e verdura di un supermercato per accorgersene. La moda del momento sono sicuramente le verdure colorate strane. Patate dalla Polpa viola, carote nere e chi più ne ha più ne metta. Col dubbio di fondo “ma come li ottengono certi colori?”

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Il Natale Grandonnesco

Per qualche anno il filo conduttore del Natale grandonnesco è stato lo zenzero, che intrigava a manetta e veniva infilato in qualsiasi dolciume.
Poi sono venuti i cupcakes, che hanno intrigato anche fuori dal periodo natalizio.
Ora mi lancio come trend setter e vi dico che l’intrigo alimentare del Natale 2012 sarà il melograno

Chiudo pervaso da spirito natalizio e zenzero, linkandovi la canzone degli eels

 

L’anno dei cupcakes

Vi chiedete cosa siano? Ma come siete out! 🙂
E’ un po’ che avevo questo post in canna e ora, passate le feste (ok, resta ancora l’epifania…) i tempi sono maturi. Il concetto di base è che:
I cupcakes sono per il Natale 2011 quello che lo zenzero è stato per il Natale 2009
In questo periodo se non proponevi ai tuoi ospiti, o non portavi alle feste, delle cupcakes non eri nessuno. Il grandonnismo è intransigente su questo. Non me ne vogliano la cugina, che però ha come attenuante una deformazione per i dolci, e la Isa, che se anche millanta di non professare la fede nei cupcakes resta comunque una Grandonna 🙂
Personalmente facevo i muffin della cameo in tempi non sospetti… e da tempi altrettanto non sospetti ho pure smesso di farli 🙂

Sono troppo out :-)

Lo ammetto. Sono iscritto su meetic. In modo molto disincantato devo dire, senza fare incontri da una vita. Però ogni tanto ci giro, leggo gli annunci di presentazioni delle fanciulle e non so se incazzarmi, mettermi a ridere o pensare che sono proveniente da un altro mondo.
Quelle che si definiscono “solari” non si contano più. Forse ci feci già un post. Ma che vuol dire? Tutto è niente! E’ un aggettivo inutile.
Però oggi mi sono imbattuto in una cosa stupenda, se non altro originale nel suo elegante snobbismo. Ecco il testo:

Se possiedi fascino, personalita’,intelligenza e molta allure… allora potresti incuriosirmi…

ALLURE???? E CHE CAZZ’E’… miii come sono out e fuorimoda 🙂 Alchè ho fatto quello che ogni bravo nerd avrebbe fatto. Ho cercato su google. Ecco una bella definizione grandonnista trovata su yahooo answers:

rappresenta ciò che si ha l’impressione di vedere.Riferito alle persone vuol dire ciò che gli altri,come immagine, percepiscono di te ..viene dal francese e letteralmente significa luminosità. Hai presente l’aura dei buddisti? noi più pedestremente la riferiamo all’aspetto. UNA GRADEVOLE ALLURE ,vuol dire che una persona si presenta bene,emana un’immagine elegante,solare,positiva

Solare??? Ahh… vedi che tutto torna… 😀 Posso continuare a vivere felice e totalmente privo di Allure 😀

Il grandonnismo fa girare il mondo e io sono fermo a prima della rivoluzione copernicana…

Ode alla donna che cerca “l’uomo con le palle”

Oggi apro Facebook e mi trovo linkata questa pagina da una mia conoscenza (superficiale) ma poteva benissimo essere da una delle tante amiche più o meno strette, visti che discorsi così ne sento (o ne sentiamo, vero YdR?) fare molti:

Quando sento sti discorsi non so se ridere o incazzarmi. Un po’ perché se poi si va a discutere con queste persone il concetto di “uomo con le palle” è molto confuso. Un po’ perché gratta gratta quello che intendono è spesso un bambolotto macho (vedi infatti la foto dell’adolescenziale pagina Facebook). Un po’ perché in fondo se ne trovassero uno davvero, non lo sopporterebbero per più di due minuti.

Quelle che più entrano nello specifico, ne dipingono una figura molto più simile all’uomo delle caverne le colpisce con una clavata in testa e le porta via trascinandole per i capelli. Ma non è quello che avete combattuto fino a ieri? Non cercavate l’uomo sensibile che vi capisse e vi facesse ridere? Decidetevi…

Conscio di essermi inimicato anche oggi l’universo femminile, vi saluto.

…e per finire un bel video che mi pare ci stia proprio bene…

(cit. “e via dal meeting stronza come un uomo, sola come un uomo”)

…ma poi a me che me frega? comunque vada sono sempre “fuori moda” LOL 🙂

Il famigerato settimo piano

L’altro giorno, avendo una mezz’ora tra il lavoro e il cinema, mi sono fatto un giro ne La Rinascente di Duomo. Cazzeggi e piccoli presenti a parte, ero molto incuriosito da quanto mi avevano raccontato a proposto del famigerato “settimo piano’, questo famigerato regno del grandonnismo e dello stiracchiamento milanese applicato alla pratica alimentare. Bè era tutto esattamente come me lo aspettavo. Corner engostronomici tirati, terrazzo bar per il postlavoro trendy, scaffali su scaffali con minuscoli vasetti che proponevano prelibatezza ricercate il cui nome, per intrigare ancora di più, doveva essere abbastanza lungo per occupare tre righe. Gradevole alla vista, magaru anche al palato, ma non fa per me. Anche se la terrazza, una volta nuclearizzata dalla neo(ma neppure troppo) Milanodabere non doveva essere male.