L’erba del vicino è sempre più bagnata (cronache da Wimbledon)
Detto della coda, ops The Queue, riprendo il mio racconto di Wimbledon da dove lo avevo lasciato: dal botteghino, con in mano i biglietti per il campo 1. Lì l’inizio era fissato per le 13. Sul campo 16 invece alle 11 Fognini sfidava Feliciano Lopez. Campo piccolo e quindi ci dirigiamo subito lì. Troviamo degli ottimi posti e… Inizia a piovere. Smette. Riprende. Smette. Scendono in campo, fanno riscaldamento, stanno per servire e… Piove. Sarà il tormentone della giornata, dove alla fine vedremo due set di Venus Williams e qualche Game di Fognini. Le cose sembrano mettersi bene per l’inizio tardivo del match di Djokovic sul campo 1 (il terzo match, di Raonic, è già stato posticipato). Avversario un pennellone americano, tutto dritto e servizio. Un Nole nervoso perde il primo set al tie break e il secondo di schianto. Sono ormai le 20 (siamo in piedi da ormai 16 ore, molte delle quali in piedi e sotto la pioggia). Sta per iniziare il terzo set e… Diluvio.
In definitiva non si è visto molto tennis, ma quel poco è stato abbastanza buono e intenso. L’esperienza della coda (da rifare) e il campo 1 hanno impreziosito una giornata bella. Più di quella del 2015 in cui i match visti non erano stati questo gran che. Ma allora c’era la Pennetta almeno…
Ps ovviamente tornando in hotel verso le 21 c’era uno stupendo tramonto limpido…
Ps2 ovviamente il giorno dopo è una stupenda giornata
Pubblicato il 2 luglio 2016, in Giorno Marmotta, Viaggi con tag djokovic, londra, pipggia, tennis, wimbledon. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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